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Oddo, la promessa dell'ex

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Oddo

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Da ex bandiera a ultima speranza. Massimo Oddo ha giocato nella Lazio dal 2002 al 2007 vincendo una Coppa Italia e indossando la fascia di capitano. Nel gennaio 2007 è passato al Milan e proprio con i rossoneri, domenica, affronterà l'Udinese rivale della Lazio nella corsa Champions. Oddo, come giudica la stagione della Lazio? "Ottima. Quattro squadre erano state costruite per essere superiori. Poi c'erano Napoli, Lazio, Palermo, Genoa e Udinese. Dopo il Napoli, la Lazio ha fatto meglio rispetto alle altre. Certo, quando arrivi così vicino al quarto posto ti mangi le mani. Ma non è detta l'ultima parola". Dipende dal Milan. "Ci teniamo a far bene fino alla fine. Quella di Udine sarà l'unica gara seguita con attenzione insieme a Lecce-Lazio perché il 4° posto è sostanzialmente l'ultimo obiettivo aperto nel campionato. Il Milan giocherà al massimo, lo ha già dimostrato col Cagliari". Se dovesse giocare penserebbe alla Lazio? "Se dovessi andare in campo giocherei anche per la Lazio. Avrei una motivazione in più perché tifo per i biancocelesti, amo quei colori, i tifosi, conosco tanta gente a Formello alla quale sono affezionato. Non ho ancora parlato con Nesta di questo, ma per lui vale lo stesso. Tutto il Milan comunque ci tiene alla gara di domenica. Chi ha esperienza sa che in determinate gare devi fare bene, perché hai tutti gli occhi addosso". Chi sente dei vecchi amici laziali? "Sento tutti, dal team manager Manzini, ai magazzinieri, ai giocatori. A Roma lavorano tante persone che danno tutto per la Lazio, io sono stato il capitano e quindi ho un certo tipo di rapporto con l'ambiente". Come va rinforzata la Lazio? "Ha una rosa abbastanza completa, ma in Europa ti servono alcuni elementi di esperienza. Va migliorata anche la qualità. Devi costruire due squadre più o meno dello stesso livello, altrimenti rischi di dover abbandonare una competizione". Come valuta Reja? "Non è facile ottenere i suoi risultati. Ha fatto un ottimo lavoro". Vale la pena puntare ancora su Zarate? "Credo di sì, la Lazio ha investito tanto su di lui. Di solito i giocatori di talento il primo anno fanno benissimo, poi quando tutti ti conoscono fai più fatica. Per diventare un campione conta la testa, e la bravura di società, allenatore e compagni che devono aiutarlo a crescere mentalmente". Hernanes? "Ha reso per quello che è stato investito per lui, ha grande qualità, ha fatto tanti gol e crescerà". Alla Lazio manca un bomber? "Gli attaccanti prolifici fanno sempre la differenza. Uno che fa 15-20 gol aiuta parecchio. Il Chievo, ad esempio, deve molto a Pellissier. Floccari è utilissimo, ma non è mai stato un grande bomber. Rocchi, invece, lo è sempre stato, ma quest'anno ha avuto tanta sfortuna. Gli auguro di arrivare presto a 100 gol. All'interno della Lazio è un elemento importante, un riferimento nello spogliatoio. La sua esperienza in Europa può davvero fare comodo". Il suo futuro? "Al Milan sto bene, ho vinto tanto. Fisicamente credo di poter dare ancora molto a buoni livelli. Ho ancora un anno di contratto qui, spero di restare, ma anche di giocare di più. Se dovessi in futuro capire di non servire più e ci fosse un club pronto a credere in me, prenderei in considerazione la cosa".

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