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Gioia Manchester: doppio trionfo

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Chisono? Ma gli abitanti di Manchester, naturalmente. Il soprannome deriva dall'origine latina del nome della città, Magnum Castrum, che in Gran Bretagna chiamano anche la città dello sport perché ospita Manchester United e Manchester City, due squadre di calcio in eterna competizione tra loro. Una rivalità che finora ha regolarmente frustrato i Citiziens del City nei confronti degli Invicibili dello United. Ieri nello stesso giorno entrambe hanno vinto i due trofei più importanti del calcio inglese, qualcosa difficile anche da concepire da noi. I predestinati dello United hanno portato a casa il 19° scudetto della loro storia, record assoluto per l'Inghilterra, strappando il punto (1-1 grazie al rigore di Rooney) che chiedeva la matematica per inibire definitivamente la rincorsa del Chelsea di Ancelotti sul campo del Blackburn Rovers. Gli abituali «perdenti» del City di Roberto Mancini e Mario Balotelli, invece, hanno risposto con l'acuto di Wembley (1-0 firmato Yaya Tourè) dove hanno conquistato la quinta FA Cup della propria storia superando, non senza fatica, i proletari dello Stoke City, squadra unica gioia di una città depressa dalla disoccupazione. La sfida a distanza concede ai perdenti di sempre un argomento in più per alimentare il proprio smisurato orgoglio. Sono stati proprio i Citizens ad impedire il Double (l'accoppiata campionato-coppa) agli odiati cugini eliminando Rooney e compagni in semifinale di FA Cup. Poi, sarebbe stato insopportabile dover assistere all'ennesimo trionfo dei Diavoli Rossi essendo rimasti a bocca asciutta. Così non è, e i tifosi del City possono continuare a danzare dando le spalle al campo, come hanno imparato a fare in Polonia copiando gli avversari di un turno di coppa. Orgogliosi ed estrosi, i tifosi dei Citiziens, tra i quali ballano sulle gradinate di Wembley i fratelli Gallagher fondatori del gruppo musicale degli Oasis, mentre intonano insieme agli altri il proprio inno Blue Moon. Forse è presto per affermare che comincia una nuova era nella quale il Manchester City dello sceicco Al Mansur e del «glamour manager» Roberto Mancini potrà sfidare da pari a pari l'odiato Manchester United di Sir Alex Ferguson, ma certo ci proverà. L'imminente acquisto di Cesc Fabregas è la conferma: la sfida è lanciata.

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