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Nadal è tornato

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Nadal

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Davvero Rafa Nadal sta male? Realmente il maiorchino sta pensando di ritirarsi dal torneo e lasciare la prima posizione mondiale a Novak Djokovic? Naturalmente no. Oddio, Rafa è stato male sul serio, mercoledì ha rischiato di perdere con Lorenzi e giovedì si è svegliato con la febbre. Ieri, però, né il pubblico romano né il povero Marin Cilic, sballottato per il campo e umiliato con un netto 6-1 6-3, se ne sono accorti. Rafa è tornato. Magari non ancora sui livelli dello scorso anno. Forse il servizio è meno incisivo, il diritto meno profondo e l'abituale strapotere fisico meno evidente. Ma tanto basta per raggiungere le semifinali degli Internazionali d'Italia e difendere la leadership mondiale, ormai sicura quanto meno fino al Roland Garros. «Oggi ho fatto un passo avanti – ha osservato Nadal – sono stato aggressivo e mi sono mosso bene sul campo». Molto bene, per la verità. Per informazioni chiedere all'allievo del guru australiano Bob Brett, già mentore di campioni del calibro di Boris Becker, Goran Ivanisevic, Andrei Medvedev e Mario Ancic. Travolto fino al 5-0, Cilic ha provato a reagire nel secondo set, è rimasto in partita fino al 3-3 annullando con coraggio una pericolosa palla break, ma ha poi ceduto di schianto di fronte alla strapotenza di Nadal, finalmente in attivo nel rapporto colpi vincenti-errori gratuiti (17-14). «Se ho deciso di scendere per salvare il numero uno mondiale? Assolutamente no – ha spiegato Rafa – giovedì ho preso un rischio, avevo la febbre e le mie condizioni potevano persino peggiorare. Ma ora sono in ripresa, l'influenza sta passando. Questa è la parte della stagione che preferisco perché si gioca sul rosso. E poi questo torneo è speciale, abbandonarlo sarebbe stato un colpo troppo duro: amo Roma». Un amore ricambiato dal pubblico del Foro, che anche ieri ha sostenuto il maiorchino a gran voce: sei semifinali in sette anni, del resto, lasciano il segno. Per centrare il sesto successo agli Internazionali Rafa deve ora superare gli ultimi due ostacoli. Il primo, oggi pomeriggio, è rappresentato dal francese Richard Gasquet, talento di Béziers sempre sconfitto dallo spagnolo negli otto precedenti incontri. Il secondo, con ogni probabilità, sarà domani in finale il solito Djokovic, lanciato verso il numero uno mondiale. Paura, Rafa? «Novak mi ha battuto due volte in America e poi anche a Madrid – ha dichiarato Nadal – ma ho superato queste sconfitte. Lui ora è il favorito, ma io devo pensare prima alla semifinale, lottando su ogni punto e migliorando giorno dopo giorno».  

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