Irresistibile Murray Starace s'inchina
AnchePotito Starace alza bandiera bianca davanti al britannico Andy Murray, numero quattro del mondo, che impiega poco più di un'ora di gioco per accedere ai quarti. Non basta l'incitamento dei tifosi dello stadio Pietrangeli - per una volta più vicini agli ultras da stadio che agli spettatori che abitualmente frequentano i tornei di tennis - per trascinare l'atleta azzurro al turno successivo: Starace scende alla terza fermata, dopo aver eliminato Dolgopolov e Troicki. Sono quattro anni che il torneo romano perde i tennisti di casa prima dei quarti di finale: nell'edizione degli Internazionali d'Italia del 2007 Filippo Volandri riuscì addirittura ad arrivare in semifinale. Il livornese, capace di eliminare durante il tragitto il francesce Gasquet, lo svizzero Federer e il ceko Berdych, si arrese alle porte della finalissima davanti al cileno Fernando Gonzalez. «Ho giocato contro il vero Murray - sottolinea Starace - esco dal torneo sconfitto, ma soddisfatto. Nei primi due giorni ho giocato un buon tennis, su ottimi livelli. Contro Murray non avrei potuto fare di più, lui anticipava i colpi non lasciandomi spazio, ho sofferto molto il suo atteggiamento». La storia del match è lineare, non vive di eccessivi sussulti. Il tennista beneventano perde il primo game a zero, ma non si fa intimorire dal suo dirimpettaio. Tiene il servizio di battuta per due turni prima di cedere il servizio nel quinto gioco della prima partita: Murray mette la testa avanti e tira dritto fino in fondo. Il primo set è archiviato: sei due in trentuno minuti. «Non mi ha regalato nulla - continua l'italiano - neanche da punto di vista fisico. Ero entrato in campo per vincere, come ogni volta, ma non c'è stato nulla da fare. Ho provato anche a cambiare tattica in corsa, ma con un avversario del genere è difficile scambiare: non ho mai trovato il ritmo». Murray non si ferma neppure nella seconda partita, continua a martellare: la sua battuta va oltre i 200 km/h, quella di Starace non supera mai i 170: la differenza è eccessiva, l'italiano mantiene il suo primo turno di battuta ma successivamente non tiene il passo. Break di Murray nel quarto gioco, l'ultimo baluardo italico resiste, e resta in partita: replica allo scozzese, e mantiene il proprio servizio. Il settimo game è quello che decide l'incontro: con Murray alla battuta, Starace ha la possibilità di portarsi sul 15/40, la sua palla esce di un soffio. «Era un momento in cui stavo giocando meglio di lui - confessa il tennista italiano - stavo spingendo molto, la mia risposta è uscita di un centimetro. Ma la partita non sarebbe comunque cambiata». La sfida gira in favore dell'avversario che va su una monorotaia: il britannico si porta a casa tre game di fila: il secondo set termina 6-4, la partita è chiusa in un'ora e sei minuti. Ora inizierà a pensare al Roland Garros. «Non parteciperò al torneo di Nizza -afferma - ho giocato molto e vorrei riposarmi un po' prima di andare a Parigi. Anche qui a Roma ho giocato un tennis di livello, ma davanti ad avversari come Murray non si può fare niente: lui è un giocatore che può vincere qualsiasi torneo, anche quello di Parigi».