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Ora a Montella non resta che pensare alla Champions

Jeremy Menez

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Secondo logica, in finale ci va l'Inter. Un colpo di biliardo di Eto'o sembra mettere a tacere la Roma, poi salvata due volte da Doni. Ma Borriello, dopo un doppio palo su un'invenzione di Vucinic, ha trovato la zuccata vincente, regalando ancora minuti palpitanti, un altro gol avrebbe qualificato i romani, ma il finale è fatto più di nervi scoperti che di calcio giocato, negato a Milito un rigore abbastanza netto. In fondo, giusto così. La Roma aveva messo alle spalle di Borriello Menez, che è riuscito a battere il primato delle palle perse. E per fortuna dei romanisti l'Inter stava spiegando al suo popolo perché il Milan era campione con largo margine. Insomma, pur con un atteggiamento tattico poco consono a una squadra obbligata a rimontare, le rare occasioni erano state quasi a senso unico per la Roma, guidata da un De Rossi ispirato. Forse tardivi i cambi, forzato quello di Pizarro, ma Simplicio e il francese erano realmente inguardabili, meglio ha fatto perfino il bimbo Caprari, certamente Vucinic avrebbe dato spinta più incisiva. Buona la tenuta difensiva, l'avversario più temibile, il geniale Eto'o, fisso sull'out di sinistra, nessuno a raccoglierne i suggerimenti. Alla fine si è stufato, ha fatto tutto da solo. Appuntamento al 29 maggio all'Olimpico, per la conclusione di questa vicenda che soltanto negli ultimi turni ha raggiunto un dignitoso livello di presenze sulle tribune. Ma intanto torna il campionato, che molto ha già detto, ma ancora ha parecchio da dire, la corsa al quarto posto e quella per la salvezza entrambe aperte, anche se non è difficile individuare orientamenti significativi. Mini spezzatino, sabato e domenica senza coda, con la sera della vigilia che suggerisce film in tv e perfino al cinema parrocchiale, visto che Milan e Cagliari hanno già dato, almeno il posticipo domenicale, con l'Inter a Napoli, può interessare il platonico posto d'onore, anche se gli umori di Mazzarri lasciano sospettare concentrazione relativa. Nel pomeriggio di festa, l'Udinese a Verona potrebbe già risolvere i residui dubbi relativi alla Champions, poi è pensabile che il Milan campione possa presentarsi al Friuli con il prosecchino già in fresco per il brindisi dell'arrivederci. Con il piccolo vantaggio di conoscere già il risultato della Lazio, che anticipa contro il Genoa, sia l'Udinese sia la Roma sanno comunque di avere poche alternative alla vittoria. Qualche migliaio di tifosi bianconeri al Bentegodi rappresentano, per le abitudini vigenti, una sorta di massiccia invasione. Non potranno fare altrettanto i tifosi romanisti, disagiata logisticamente la trasferta di Catania, inoltre è vivo il ricordo delle vergognose aggressioni patite due anni fa. Sarà dura, perché sotto l'Etna la Roma certamente non è amata, mai digeriti quei sette gol, e soprattutto perché l'attende una delle migliori formazioni del campionato argentino, condizione testimoniata anche dalla franca vittoria di Brescia. Insomma, con tutto l'affetto per quegli adorabili felini, vivo è il timore che non ci sia trippa per gatti.

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