Lorenzi spaventa Nadal

Sorride, Paolo Lorenzi. E ne ha piena ragione. Da perfetto (semi)sconosciuto a idolo del pubblico romano in sole 24 ore, da onesto frequentatore dei challenger a protagonista assoluto sul Centrale del Foro Italico contro il giocatore più forte del mondo, e forse più forte della storia sulla terra battuta. Rafa Nada ha tremato davvero. Lui, il dominatore del rosso, Sotto 7-6 4-3 contro il numero 148 mondiale, un 29enne simpatico e stravagante ma mai competitivo ad alti livelli. Impossibile? «Ma vero - scherza Lorenzi - ho giocato alla grande, la tattica era perfetta: sorprendere Nadal, fare cose imprevedibili. Ero tranquillo, mi sono divertito e l'ho messo in difficoltà: nel secondo set Rafa era nervoso, strillava "Vamos" in continuazione, aveva capito che il match stava girando dalla mia parte». Sorride, Paolo Lorenzi. Nonostante all'improvviso, come spesso accade nel tennis quando l'underdog - il giocatore sfavorito - sta per compiere un'impresa memorabile, il vento e la partita cambino in un attimo. «In questo momento - racconta con un filo di delusione il senese - ricordo soltanto quella maledetta volèe sul 4-4 del secondo set. Una folata di vento, una piccola indecisione e quell'errore. Poi una chiamata poco fortunata del giudice di linea, e la partita è cambiata». Non è cambiato, invece, l'atteggiamento del pubblico romano nei confronti di Lorenzi, incitato dal primo all'ultimo punto come ai tempi di Panatta o degli incontri di Coppa Davis anni Novanta. «Fantastico, un'emozione unica. Mi dispiace per il terzo set: non sono abituato a questi livelli, ho perso due metri e Rafa ha preso il sopravvento. Ma questa partita mi dà grande fiducia: voglio tornare presto tra i top 100». Per Nadal, invece, è stato un pomeriggio da incubo. Il numero uno al mondo costretto a soffrire, correre e lottare contro un avversario sconosciuto mentre Djokovic «si allenava» contro il doppista polacco Kubot (6-0 6-3 e 33° successo di fila nel 2011 per il serbo) e Federer si sbarazzava in serata del francese Tsonga (6-4 6-2). «Complimenti a Lorenzi, ma io ho giocato davvero male - ammette il maiorchino - commettendo un'infinità di errori (alla fine saranno 35, quasi tutti nei primi due set, ndr)». Stanco per i troppi impegni? O peggio irritato dalla sconfitta di Madrid e spaventato dal possibile sorpasso di Djokovic? «Per nulla - replica il maiorchino -. Nola sta giocando alla grande, ma prima o poi perderà un match. Io però devo pensare a me, ad allenarmi per migliorare. Ieri, forse, ho giocato bene soltanto l'ultimo game, ma alla fine ho vinto comunque». Paolo Lorenzi sorride lo stesso.