Giro, il giorno del dolore
Un corteo funebre di 216 chilometri. Questa è stata la quarta tappa del Giro d'Italia, nel triste giorno in cui il gruppo del ciclismo ha voluto onorare il ricordo di Wouter Weylandt, scomparso a 26 anni lunedì pomeriggio, in seguito a una caduta nella discesa del Passo del Bocco. Sono stati gli stessi corridori a decidere che sarebbe andata così, che le 22 squadre presenti alla corsa rosa sarebbero state in testa al gruppo per circa 10 chilometri ciascuna, a tenere un'andatura ridotta, prima di lasciare spazio, negli ultimi 2 chilometri, alla 23ª, la Leopard, in cui fino a due giorni fa correva lo sfortunato ciclista belga. Un finale emozionante e commovente, con gli 8 compagni di Weylandt schierati pochi metri avanti a tutti gli altri, e insieme a loro il migliore amico di Wouter, l'americano Tyler Farrar, che corre in un altro team, ma che si è unito nell'abbraccio coi Leopard, prima di abbandonare il Giro, distrutto dal dolore, subito dopo l'arrivo di Livorno. Lungo tutti i 216 km della tappa (che ovviamente è stata neutralizzata dalla giuria e non ha avuto un ordine d'arrivo), una grande folla ha applaudito al passaggio della mesta carovana, esponendo molti cartelli in onore di Weylandt (in tantissimi hanno issato un «108 presente», in riferimento al numero di gara del belga in questo Giro). Tra i corridori, tutti avevano al braccio una fascia nera in segno di lutto, e non ce n'è stato uno che non avesse gli occhi gonfi di lacrime alla fine della giornata. Una giornata che si era aperta con le tristi formalità del caso, il riconoscimento della salma da parte del padre di Wouter (lui stesso ha poi pregato i corridori della Leopard di disputare in onore del figlio la tappa e non ritirarsi), poi l'autopsia che ha certificato la morte avvenuta sul colpo, nel tremendo impatto della faccia di Weylandt con un muretto. I genitori e la compagna (che a settembre darà alla luce una bambina) del ragazzo si sono poi recati sul luogo dell'incidente, dove hanno deposto dei mazzi di fiori. Le ultime immagini della commemorazione sono state quelle degli 8 corridori della Leopard sul podio, insieme ai quattro con le maglie di leader delle varie classifiche (Millar in rosa, Petacchi in rosso, Brambilla in verde, Bakelandts in bianco), davanti a una gigantografia di Weylandt a braccia alzate sul traguardo di Middelburg (terza tappa del Giro 2010, esattamente un anno fa: la più importante vittoria di Wouter), mentre una tromba intonava il Silenzio. Le stesse note che erano echeggiate già ieri mattina alla partenza, e che continueranno a risuonare nel ricordo di questa tragica pagina del libro del ciclismo.