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Il ciclismo non si ferma

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CarloScagnoli E adesso la verità. La Procura della Repubblica di Chiavari ha aperto un'inchiesta a seguito del tragico incidente nel quale ha perso la vita Weylandt. La conferma dell'apertura dell'inchiesta arriva dal procuratore, Francesco Cozzi, che ha precisato: «È un atto dovuto per permettere gli accertamenti autoptici sul giovane e sfortunato ciclista. L'autopsia servirà a chiarire le esatte cause della morte». Titolare del fascicolo è il sostituto procuratore Francesco Saverio Brancaccio che ha incaricato l'anatomopatologo Armando Mannucci di eseguire l'autopsia sul corpo del ciclista. Il medico, responsabile del Dipartimento di medicina legale dell'Asl4 Chiavari-Rapallo, si recherà oggi in procura a ritirare l'incarico, nel quale sono stati esplicitati i quesiti utili per l'inchiesta. I partecipanti del Giro vivono ore di ansia. Non riescono a credere che un collega sia morto così. E ora vogliono sapere. «C'è il lavoro della magistratura - spiega il direttore del Giro, Angelo Zomegnan - per ricostruire la dinamica dell'incidente. Un lavoro che verrà fatto ascoltando le testimonianze dei corridori che erano vicini a lui in quel momento. Una ricostruzione su cui ovviamente non vogliamo ne abbiamo intenzione di intervenire». Show must go on, la corsa non si ferma. I ciclisti hanno annunciato che, qualora si decidesse di disputarla, quella di oggi sarà una tappa normale, senza musiche e festa. Le parole più forti sono quelle del medico del Giro d'Italia, Giovanni Tredici. «Una volta si diceva: è morto sul colpo. E questo è un caso così, non mi era mai capitato in tanti anni». La notizia si è sparsa in un lampo tra i corridori, tutte le squadre hanno voluto rivolgere il loro cordoglio alla famiglia di Weylandt, la cui giovane moglie Anne Sophie, che è incinta, e il padre sono ieri sera alle 22.30 a Malpensa. Ad accoglierli ci sarà la direzione di gara. Zomegnan ha raccontato di aver ricevuto molti messaggi di cordogli (da McQuaid, Di Rocco e Bugno, presidenti di Uci, Fci e Assocorridori) e un sms che sottolinea che nel ciclismo «tutti rischiano la vita in tutti i metri del percorso». Gianni Petrucci ha inviato un telegramma al presidente del Comitato olimpico belga, Pierre-Olivier Beckers, per esprimere il cordoglio del Coni. In mattinata, prima della tappa, ci sarà una cerimonia come quella per Pietro Ferrero ad Alba. «Era previsto che a Tropea in località Sant'Eufemia venissero ricordate le vittime dell'incidente di Lamezia Terme - ha concluso Zomegnan - Purtroppo ne ricorderemo una in più». C'è stata perfino la tentazione di interrompere il Giro. «Abbiamo anche pensato che non valeva più la pena continuare - ha detto il direttore generale di Rcs Sport Michele Acquarone - ma abbiamo capito che i corridori sono i primi a voler continuare per rendere omaggio a Wouter. Mercoledì riprenderemo la festa e i corridori ricominceranno con tutto l'entusiasmo possibile. Lo dobbiamo al nostro pubblico, ai corridori e soprattutto a Weylandt».

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