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La regina siberiana e il tabù del Foro

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Treanni dopo l'ultima apparizione romana, Maria Sharapova si è presentata al Foro Italico in gran forma e con rinnovate ambizioni. «È bello tornare a Roma dopo tanto tempo. L'ultima volta che ho giocato gli Internazionali d'Italia ero numero 2 al mondo, poi sono cominciati i problemi». Eh sì, i problemi. Quel sabato 17 maggio del 2008 la Sharapova - reduce da un'impressionante striscia di 28 vittorie e due sole sconfitte in stagione - avrebbe dovuto affrontare Jelena Jankovic nella semifinale più attesa, ma un infortunio muscolare al polpaccio la bloccò. «Devo fermarmi - confessò la siberiana al pubblico deluso del Foro - mi spiace, ma ho bisogno di curarmi per Parigi». Parigi, ovvero Roland Garros, unico torneo dello Slam che manca ancora nella bacheca della bella Maria. Pochi mesi prima aveva conquistato gli Australian Open, terzo major della sua giovane carriera dopo il trionfo da 17enne a Wimbledon 2004 e la gioia degli Us Open 2006. Due settimane più tardi tornò in campo sulla terra rossa francese, ma il sogno di completare il Grande Slam personale si infranse negli ottavi di finale contro la connazionale Dinara Safina. Da lì fu una discesa vertiginosa. Secondo turno a Wimbledon, stesso risultato nel torneo estivo di Montreal e stop. La spalla cominciò a tormentare Maria, costringendola a saltare Us Open, Australian Open per rientrare soltanto nel maggio successivo a Varsavia: dieci mesi di inattività e un incredibile salto indietro in classifica, da numero 2 a 126. La risalita è stata faticosa: a fine 2009 l'allieva del guru Bollettieri era già tornata tra le top 20, ma nel 2010 ha faticato oltremodo, soprattutto negli Slam. La svolta è arrivata lo scorso marzo sul cemento americano: semifinale di Indian Wells, finale a Miami e ritorno trionfale nelle top ten, per ora al numero 9. «Sto finalmente meglio - ha spiegato la Sharapova - sto giocando davvero bene e spero di migliorare ancora». Magari già qui al Foro Italico, dove Maria ha giocato soltanto tre volte - 2004, 2005 e 2008 - ma vanta due semifinali. E poi quest'anno, oltre alle sorelle Williams ormai scomparse dal circuito, a Roma mancheranno anche Clijsters e Zvonareva. «Io favorita? Difficile dirlo, il tabellone è difficile. E poi già altre volte sono arrivata al Foro da favorita, ma alla fine non ho vinto». Mentre il direttore creativo della Nike già pensa all'abito che indosserà Maria al Roland Garros: «Abbiamo optato per dei colori tenui e poco aggressivi: sarà giallo e ricco di dettagli». Maria però è concentrata sugli Internazionali e soprattutto sulla terra battuta: «Non è la mia superficie preferita, ma con il passare degli anni ho migliorato il mio gioco anche sul rosso». E per lei c'è anche un rimpianto. «Sono qui a Roma insieme al mio fidanzato - il cestista Sasha Vujacic, lo scorso anno campione Nba con i Los Angeles Lakers e oggi ai Nets - mi piacerebbe visitare la città, ma non ne ho il tempo. Tornerò con più calma quando non dovrò pensare al tennis dalla mattina a sera». Prima, però, Maria vuole conquistare il Foro e lanciarsi verso il sogno Roland Garros. Dan. Pal.

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