Una semplice questione di tempi.

Èquesta la posizione ufficiale della Lazio sulle querelle Olimpico. Lotito avrebbe offerto la disponibilità a Coni Servizi di pagare la cifra dovuta in due rate (che sarebbero state versate entro maggio). Dal Comitato Olimpico negano e, alla scadenza del 29 aprile imposta dall'Uefa, hanno subito notificato la mancata concessione dello stadio. Il comunicato è apparso nella serata di ieri sul sito ufficiale della Lazio. A stretto giro ne è stato pubblicato uno di risposta da parte del Coni. Così da un lato Lotito fa sapere di avere sempre ottemperato a tutti gli impegni economici assunti, compresi quelli relativi alle gestioni precedenti. Dall'altro il Coni risponde che i debiti «pregressi» sono stati solo rateizzati e non ancora pagati completamente, visto che la fine del saldo è prevista per il 31 gennaio 2012. La Lazio spiega di aver contribuito per un terzo al costo dei lavori per la messa a norma dell'Olimpico secondo le recenti leggi. Il Coni ribatte di aver investito ben 15 milioni nello stadio e quindi di aver interesse a valorizzare nel modo in cui crede un asset così importante. Sullo sfondo c'è il tentativo da parte del club biancoceleste di rinegoziare un contratto di affitto considerato troppo esoso (110.000 euro a partita, circa 3 milioni all'anno) anche perché prevede la cessione al Coni di ben 1.500 biglietti a partita (valore commerciale di circa 300 mila euro). Infine, si legge sempre sul sito della Lazio, il contenzioso con le altre società sui diritti tv avrebbe causato il congelamento degli incassi e, quindi, la situazione debitoria nei confronti della Coni Servizi. Una serie di punti che portano alla conclusione più ovvia: «Il mondo del calcio deve essere reso sempre più autonomo», tuonano da Formello, e bisogna «accelerare la legge sugli stadi». Molto più laconico il commento di Petrucci: «Avevo una buona considerazione di Lotito, queste sono solo furbate temporanee. La Lazio a Firenze? Che tristezza».Car. Sol.