Va in scena la storia
Si chiamava Silvio ed era nato nelle scuderie del conte Alessandro di Guarente. La seconda metà del secolo XIX a Torino fu un succedersi di novità nell'ippica (in pratica nel galoppo in piano e a ostacoli) con la comparsa del primo foglio dedicato al settore - il Giornale della Società Nazionale delle Corse - nel 1855, l'istituzione del Premio del Re l'anno dopo e nel 1860 il Derby (quello vinto dal purosangue Silvio) lanciato dalla Società Torinese, che depositò il nome. A marzo 1861 però nacque l'Italia, il Regno di Sardegna andò in archivio e - pur se l'Unità fu fatta a cavallo - per un po' pure le corse. A rispolverarle furono di nuovo i piemontesi, con la corona, Vittorio Emanuele II che nel 1875 istituì il Libro Genealogico Italiano e il figlio Umberto I il quale sborsò il montepremi per il primo Derby Italiano 1884 (e se lo riprese, malignò D'Annunzio, secondo cui la vincitrice Andreina era di proprietà Savoia). Da allora le vicende e gli anni del galoppo - in pratica dell'ippica, il Derby del trotto data 1926, quando le Capannelle rinacquero per la seconda volta - si misurano sul Nastro Azzurro. Anche alla presentazione del Derby 2011, il vicecommissario dell'Unire, Francesco Ruffo della Scaletta, ha fatto il punto sulla situazione dell'ente che governa il mondo del cavallo in Italia: «Impensabile rilanciare l'ippica senza avere la certezza delle risorse a disposizione. Siamo costretti a risolvere i problemi senza poter programmare e a cercare di far cassa tutti i giorni per non avere vuoti di bilancio. Gli ippodromi stanno compiendo un'azione meritoria assicurando il prosieguo dell'attività in assenza di una convenzione che non possiamo elaborare, non conoscendo le risorse». Un riconoscimento a quanto la gestione HippoGroup Capannelle ha messo in campo per questo 128° Derby (domani, 17.50, gruppo 2, 3 anni interi e femmine, 2.200 metri, 814 mila euro, 13 partenti) in tv in differita alle 19.45 su Rai Sport 1 e diretta - con le altre 9 corse del programma, tra cui i Premi D'Alessio e Tudini - su Unire Sat (Sky 220). «Abbiamo fatto tutto quello che ci è stato chiesto dal Comitato Pattern per far sì che il Derby possa tornare al gruppo 1», ha affermato Elio Pautasso, direttore dell'impianto di Via Appia e vicepresidente di Federippodromi, «a cominciare dal pagamento dei premi, che - come nel 2010 - sarà il più veloce possibile, appena espletato l'antidoping, in pratica dopo 30 giorni. Speriamo che ciò restituisca alle scuderie straniere la voglia di partecipare alle nostre grandi corse». Dal 2009 - e nonostante l'anno precedente la distanza classica di 2.400 metri fosse stata accorciata a 2.200 - il Derby Italiano (uno dei 98 nel mondo) è sceso da gruppo 1 a 2. Particolarità tecnica (l'Unire sta cercando di riportarla all'originale) che comunque - pur dando luogo a dispute interminabili fra gli appassionati - interessa poco il pubblico, per il quale è stato preparato un programma spettacolare anticipato da Pautasso che, per l'occasione, calzerà la tradizionale bombetta: «Corse di qualità e tante manifestazioni collaterali, dalle sfilate di moda alla festa del cioccolato, agli stand dei Sapori d'Italia. Il tempo sarà bello e la presenza degli spettatori massiccia, come avvenuto nelle due precedenti edizioni programmate al sabato».