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Il Milan ha fretta

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A un passo dallo scudetto: il Milan arriva a Roma con l'idea di trasformare il sogno in realtà, di chiudere la pratica con due settimane di anticipo rispetto al termine del campionato. Contro la Roma, i rossoneri saranno accompagnati da almeno sette mila tifosi. I tagliandi per il settore ospiti sono esauriti, così come quelli per l'ultima gara casalinga col Cagliari. Alla formazione di Allegri basta un punto per la certezza matematica del tricolore. Scudetto numero 18, l'ottavo dell'era Berlusconi che chiede che gli venga intitolato lo stadio di Milano: è il presidente più titolato della storia del calcio mondiale, avanza più di qualche diritto. Da Milanello arrivano solo buone notizie: l'allenatore potrà contare sul ritorno di Ibra e Pato, recupera anche Gattuso che partirà dalla panchina. Sta bene anche Abate che mercoledì aveva svolto un lavoro differenziato. Ieri il terzino si è allenato regolarmente con i compagni. Manca un solo punto per festeggiare un tricolore costruito con investimenti importanti ma non straordinari, la straordinaria capacità di Galliani e Braida, unita alla profonda conoscenza calcistica del patron Berlusconi, hanno spianato la strada ad Allegri che, di volta in volta, si è visto arrivare nello spogliatoio Boateng, Ibra, Robinho, Van Bommel, Cassano. Va riconosciuto al tecnico l'aver organizzato al meglio la fase difensiva, e di aver gestito il gruppo nel migliore dei modi. Il caso di Ronaldinho è l'esempio di come il club abbia facilitato, e non poco, il lavoro dell'allenatore. Il Milan dovrà lavorare ancora molto per ritrovare competitività in Europa laddove, in passato, ha riscosso i più grandi successi. L'eliminazione contro il Tottenham è stata un duro colpo, ma il divario con i club spagnoli è notevole. Ieri, a Sky Sport, ha parlato il francese Flamini, l'uomo che ha deciso l'ultima sfida di campionato contro il Bologna. «Aver vinto quella gara è stato un passo importante - ha ammesso - ora è necessario andare a Roma e conquistare almeno un punto per iniziare i festeggiamenti. Il gol segnato mi ha dato una soddisfazione immensa, sapevamo tutti che era una partita importante, fondamentale. E segnare con lo stadio pieno è stato ancora più emozionante del solito. L'arrivo di Ibra è stato determinante - ha continuato - ha dato ulteriori motivazioni al gruppo. Lui è arrivato a Milanello con entusiamo, ha dato una carica maggiore a tutta la squadra». Flamini chiude col botto. «Tra Allegri e Leonardo non c'è paragone: Allegri è uno che ha le idee chiare e un sistema di gioco che personalmente apprezzo molto. La squadra attacca e difende insieme, sarà questo il calcio del futuro. Preferisco Allegri a Leonardo perchè il primo è migliore del secondo, soprattutto nella gestione del rapporto con i giocatori». Il Milan si allenerà questa mattina prima di partire alla volta della capitale, poi - dopo il match dell'Olimpico - inizierà a preparare alla Borghesiana la semifinale di ritorno della coppa Italia in programma a Palermo martedì.  

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