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Simone Pieretti Il guastafeste ha un nome e un cognome: Gianpaolo Pazzini.

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Tuttorimandato, tutto da rifare: la sfida odierna contro il Bologna non regalerà il diciottesimo titolo al Milan, almeno algebricamente. Gli uomini di Allegri dovranno attendere ancora. L'eventuale successo col Bologna porterebbe a otto le lunghezze di distanza dalla seconda in classifica, con nove punti ancora in palio nelle ultime tre sfide; quindi, pur vincendo, Seedorf e compagni non avrebbero alcuna certezza matematica che potrebbe arrivare nella prossima sfida di campionato contro la Roma. La scienza algebrica, piuttosto, fa a pugni con la logica che vede i rossoneri sotto lo striscione del traguardo finale: la capolista ha la miglior difesa del torneo e il secondo miglior attacco (l'Inter ha segnato due reti in più, 62, ma il Milan ha una partita in meno). Oggi contro il Bologna mancherà lo squalificato Van Bommel e l'infortunato Gattuso, due pedine fondamentali nella seconda parte della stagione che verranno rimpiazzate da Ambrosini (è in ballottaggio con Pirlo) e Flamini, con Seedorf in cabina di regia. In difesa tornerà Nesta accanto a Thiago Silva, sulle corsie esterne Abate e Zambrotta. Attacco confermato con Boateng alle spalle di Cassano e Robinho. L'allenatore milanista sembra avere le idee molto chiare in vista del confronto con gli emiliani: «L'unica cosa che non dobbiamo fare è affrontare la partita con sufficienza - sottolinea il tecnico livornese - il Bologna ha fatto buoni risultati in trasferta e dobbiamo affrontare la sfida come abbiamo fatto finora, soprattutto senza la matematica certezza. Non c'è troppa pressione in questo momento, c'è solo da star sereni e pensare alla partita. Abbiamo molti punti di vantaggio, ma dobbiamo farne ancora 4 e nessuno ce li regalerà. È bene non pensare ai festeggiamenti, dobbiamo pensare a far bene». Allegri non si sbilancia ma inizia già a tirare le somme di una stagione vincente, in attesa di conquistare la finale di coppa Italia. A Milanello è quasi tempo di bilanci: «Non mi ha deluso nessuno - confessa Allegri - fare il nome di una sorpresa, non sarebbe giusto. Ma posso dire che Abate è cresciuto moltissimo, e anche Abbiati in diverse circostanze è stato determinante. La forza di questi ragazzi è stata lo spirito di squadra, ho avuto a disposizione un gruppo straordinario, che deve continuare a combattere sia in campionato che in Coppa Italia. Fra dieci giorni ci aspetta la semifinale contro il Palermo, vogliamo arrivare in fondo, ma servirà concentrazione e determinazione fino all'ultimo istante». Lo scudetto potrebbe portare al Milan introiti importanti, ma non una rosa più ampia. «Galliani e Berlusconi hanno già dato ampia dimostrazione di voler portare il Milan a certi livelli col mercato che hanno fatto - conclude il tecnico rossonero - quantitativamente la rosa non si allargherà, ci sono stati giocatori che sono andati in tribuna e in panchina, anche per questo non estenderemo la rosa».

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