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Giada Oricchio NAPOLI Mazzarri stritola Mascara in un abbraccio soffocante.

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1-0del gioiellino slovacco come all'andata, ma con un significato ben più importante: un successo che spazza via voci, critiche ingenerose, fantasmi e paure. Tre punti d'oro che fanno sentire la musichetta della Champions e ottenuti contro una squadra che non ha regalato nulla. Mazzarri si affida ai titolarissimi per la partita della svolta, ma soprattutto c'è il ritorno di Lavezzi, per non steccare ancora. E dove svaria, il Pocho, sulla corsia destra a fianco di Maggio o sulla sinistra con Dossena, si rivela il migliore: molto ispirato, ma molto complicato sotto porta. Squadra falcidiata dai gialli e dagli infortuni, quella di Ballardini che recupera in extremis il febbricitante Rafinha in uno schieramento guardingo. Il Napoli paga la sua evidente voglia di riscatto per le due sconfitte consecutive con molta imprecisione e frenesia sotto porta. Lavezzi ferisce la difesa ma non centra la porta e Cavani al 27', pensando alla classifica dei capocannonieri, non vede che il pocho al suo fianco è liberissimo. Vero è che la pioggia a catinelle che cade fin dal mattino sulla città rende il campo pesantissimo e non aiuta a mascherare la poca brillantezza dei napoletani. Il Genoa preferisce lasciar soli Floro Flores e Paloschi per controllare gli spazi e colpire in ripartenza. E conta su Criscito insuperabile sia in fase offensiva che difensiva. L'azione più insidiosa dei rossoblù è un gran tiro di sinistro di Kucka al 25'. Si va a riposo su un giusto 0-0. All'11' della ripresa Lavezzi a porta vuota spara alle stelle su respinta corta in uscita di Eduardo e i 50.000 tifosi si disperano. Questo è il suo limite. Il Napoli crea, viaggia sui nervi ma si sbilancia e i liguri cercano di approfittare degli spazi lasciati sguarniti. In pratica però è assalto all'arma bianca verso la porta del portiere genoano che al 23' è miracoloso sul pocho e un minuto prima salva sulla linea l' autogol di Kaladze (si aiuta con una mano, ci poteva stare il rigore). Al 38' splendido diagonale dalla destra di Hamsik, il suo ruggito e quello dei tifosi sono un tutt'uno.

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