Montella spera nella conferma
Favorito per mancanza di alternative. Messa così sembrerebbe una prospettiva deprimente. Ma diventa esaltante se il tecnico in questione fino a febbraio allenava i Giovanissimi e ora si ritrova seduto su una panchina di serie A. Vincenzo Montella può solo sorridere: c'è ancora lui in pole nella corsa alle redini della prima Roma americana. Per suoi meriti nel lavoro quotidiano sul campo ma soprattutto perché chi sta costruendo dalle fondamenta il nuovo progetto ha percorso altre strade senza raggiungere ancora nessun traguardo. Guardiola, Villas Boas, Ancelotti: tre obiettivi su cui si è lavorato concretamente, ma per motivi diversi quasi impossibili da conquistare nell'immediato. Baldini, futuro dg romanista, ha strappato una mezza promessa a Guardiola. Difficilmente per la prossima stagione, più probabile dal 2012 in poi. Pep non ha ancora le idee chiare sul futuro, se non sull'inevitabile separazione dal Barcellona. Se decide di lasciare subito potrebbe prendersi un anno sabbatico. Poi, in caso, riparlare della Roma. Per Villas Boas l'ostacolo sono altri: la concorrenza e una clausola rescissoria da 10 milioni. Lo «Special Two», nel caso in cui lasciare il Porto, preferirebbe tentare l'avventura in Premier. I suoi contatti col Liverpool sono molto avanzati e precedenti a quelli fatti con la Roma, anche se ieri lo stesso Villas Boas ha smentito tutto. «Dicono che in una riunione a Lisbona avrei detto di no alla Roma perchè andrò al Liverpool: è assurdo - attacca il tecnico - però le voci sono naturali, dato quel che ha fatto la mia squadra. Ma io sono del Porto». Baldini e Sabatini non si arrenderanno fino all'ultimo dopo aver scartato il terzo jolly: Ancelotti. Che andrà via dal Chelsea: ma né lui è convinto di tornare quest'anno a Roma, né i nuovi proprietari lo ritengono l'allenatore adatto ad avviare il progetto. Anche «Carletto» è rimandato, come Villas Boas e Guardiola. E non solo: nel 2012 potrebbero liberarsi anche Prandelli e Capello, altri due nomi da non sottovalutare per la Roma del futuro. Intanto Montella aspetta. E spera di farsi un altro giro sulla giostra lungo almeno un anno.