Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Milano cambia faccia

Pato e Seedorf del Milan

  • a
  • a
  • a

Un digiuno lungo quaranta mesi, ben più lungo di una Quaresima, sta per essere interrotto: il club più titolato al mondo è pronto per i festeggiamenti del diciottesimo scudetto. L'ultimo trionfo risale al 16 dicembre 2007, quando la squadra di Ancelotti vinse il Mondiale per Club contro il Boca Juniors. Quattro anni sono pochi, ma non al Milan dove ogni competizione viene giocata per essere vinta. Per festeggiare il venticinquesimo anno di presidenza del Milan, Berlusconi ha fatto le cose in grande, non badando a spese: è stata una strategia infallibile, da grandissimo intenditore di calcio. Ha saputo scegliere i giocatori giusti consegnando la rosa nelle mani di un tecnico competente. Adesso manca soltanto il sigillo finale, quella garanzia matematica che potrebbe arrivare già domenica prossima contro il Bologna. «Ma ora - frena Allegri - pensiamo soltanto ai quattro punti che ci mancano per vincere». Dopo quattro anni di trionfi nerazzurri (più uno scudetto vinto a tavolino), i rossoneri si riprendono il primato cittadino e nazionale. Lo strapotere milanista si era intravisto nella campagna acquisti estiva ed è stato ribadito con maggior convinzione nel mercato di riparazione. Il Milan si riprende Milano, e l'Italia. E tutto ciò potrebbe avvenire in concomitanza con la data del Primo maggio, che ai rossoneri di vecchia data ricorda l'epico successo ottenuto da Arrigo Sacchi a Napoli - contro Maradona - che avviò l'era dei trionfi berlusconiani fatta di 7 scudetti, 5 Champions League, 4 Supercoppe Europee, 2 Coppe Intercontinentali, 1 Mondiale per Club 5, Supercoppe Italiane e 1 Coppa Italia. Ibrahimovic, Robinho e Boateng in estate, Cassano e Van Bommel a gennaio: quasi sempre una campagna acquisti ricca è sinonimo di vittoria. Il successo del Milan è frutto dell'ottima strategia societaria. Le capacità di Galliani e Braida, unite ai meriti della squadra hanno riportato il Milan sul gradino più alto del podio. È stata la vittoria del collettivo, un successo di squadra avviato da Ibrahimovic e Boateng, e portato avanti dai gol determinanti di Pato, ma difeso dalle parate di Abbiati, dalle giocate di uno straordinario Seedorf, dall'umile lavoro di Yepes e Gattuso, dalle geometrie di Van Bommel, una vittoria frutto del prezioso contributo di Oddo, Strasser e Jankulovski. Il Milan è pronto ad aggiungere un altro trofeo alla bacheca più luminosa del mondo, e i tifosi non possono che esserne contenti soprattutto dopo l'ingresso nel cda di Barbara Berlusconi, garanzia di un rinnovato impegno della famiglia.

Dai blog