Lotito aspetta la nuova legge
Aspetta e spera. Il presidente Lotito apprezza la nuova apertura del sindaco Alemanno ma sceglie di attendere la nuova legge sugli stadi che si è incagliata in commissione dopo un'accelerata che sembrava decisiva. E invece, le discussioni continuano, l'accordo non c'è e allora la possibilità per le squadre di calcio di costruire un nuovo impianto si allontana. «Confido nella sensibilità delle forze politiche per far approvare in tempi brevi la legge che consentirà ai club calcistici di patrimonializzare anche per competere con le società straniere», spiega ieri al telefono. Il plastico del famoso «stadio delle aquile», è fermo nel cassetto ma è chiaro che Lotito è pronto a tornare alla carica non appena ci sarà l'ok del Parlamento. La speranza resta quella di realizzarlo sui terreni di sua proprietà sulla Tiberina, a nord di Roma. Il presidente donerebbe alla Lazio lo stadio (il club non pagherebbe un euro) ma è chiaro che il progetto prevede intorno all'impianto calcistico, altre strutture sportive per la polisportiva (campi di volley, basket e rugby, per esempio). Una cittadella biancoceleste con supermercato, cinema e unità abitative in grado di essere vissute per 365 all'anno. In pratica, si riuscirebbe finalmente ad esportare in Italia un nuovo modo di vivere in simbiosi col club per il quale si fa il tifo. In Europa funziona così ma noi siamo ancora lontani anni luce. Per ora, quindi, è solo un sogno anche se Lotito è convinto di riuscire a realizzare un progetto che tutti quelli che hanno a cuore la società biancoceleste attendono ormai da anni.