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Ultima occasione per Roma e Inter

Roma-Inter, il gol di Vucinic

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La serata della nostalgia, dei rimpianti, del «come eravamo». Uno sguardo, lunghissimo, al passato, soprattutto grande attenzione a un futuro ricco di speranze, ma soprattutto di interrogativi. L'eterno duello tra Roma e Inter si ripropone stasera, ma i toni non sono quelli, eclatanti, che le rincorse allo scudetto e le parentesi della coppa nazionale proponevano puntualmente. Stasera si gioca la prima semifinale, all'Olimpico, ma è po' come l'urna dei premietti di consolazione, i milioni dei biglietti più fortunati sono stati già attribuiti ai legittimi possessori, del resto una società che scommette su Adriano non può delineare, nelle lotterie, prospettive tinte di rosa.La Coppa Italia non può neanche lontanamente aspirare al prestigio di una F.A. Cup o di una Copa del Rey, un trust di cervelli ha duramente lavorato, nelle stagioni recenti, per rendere la manifestazione inattendibile, privandola dell'antico fascino. Prima che intervenissero le riforme, le invenzioni, le gratuite rivoluzioni. Di buono, soltanto il ritorno alla finale unica nella Capitale, come avviene nei Paesi calcisticamente civili. Da noi sono state perpetrate tutte le boiate immaginabili, dalle gare uniche in casa dei più forti, azzerando le possibilità di incassi incoraggianti, alle prime teste di serie allineate non da meriti, ma da sorteggio. Un tabellone tennistico ridisegnato secondo regole assurde, a già va bene che le semifinali vedano tuttora in corsa nomi prestigiosi, il Milan che si sta avviando a vincere il campionato, l'Inter e la Roma reduci da stagioni illustri, l'intruso è forse il Palermo che però è una seconda scelta non banale. Per tornare alle protagoniste di stasera, c'è da chiedersi quale sia il livello delle loro ambizioni stagionali, l'Inter vede in pericolo perfino la qualificazione alla Champions League, obiettivo che la Roma non è più in grado di inseguire. Per le due grandi deluse, il comune destino di una guida tecnica molto giovane, Leonardo e Montella subentrati in corsa e adesso accomunati da identico destino, partenza segnata da risultati positivi prima che tornasse la fase depressiva. Più accentuata per il brasiliano, che ha fallito in Europa nonostante la sorte gli avesse offerta una vittima sacrificale come lo Schalke, e ha ingranato la marcia indietro in campionato. Leonardo avverte il peso della presenza virtuale di Mourinho, ai ferri corti con la stampa madrilena, Montella sa che la sua nuova carriera difficilmente ripartirà da qui, una volta mancato il traguardo europeo, molti giocatori importanti si interrogano sulla loro prossima destinazione, a Roma per il riscatto, altrove per glorie meno precarie. Si parla di addii significativi, non soltanto Vucinic e Menez che non si sono creati amicizie in questa piazza difficile e capricciosa, ma anche, e soprattutto, Daniele De Rossi, altrettanto maltrattato, che può ambire a una collocazione di primissimo rango. Ma intanto c'è da smaltire quest'ultima formalità, con un rischio ulteriore: quello, con le molteplici opzioni offerte proprio dalla Coppa Italia, di dover affrontare la terribile esperienza dell'Europa League e delle sue sciagurate serate del giovedì, anche se il verdetto del campionato dovesse essere differente. Questa sera Montella dovrà purtroppo rinunciare a Totti, non soltanto il capitano carismatico, ma anche l'uomo più in forma in questo momento. Dunque, al posto del compagno squalificato, ecco nuovamente Borriello, per il resto schieramento solito con il rientro di Juan, da vedere se il modulo sarà modificato o se potrà funzionare anche in assenza del suo interprete più illustre.

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