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Addio a Polentes, eroe del '74

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Eraarrivato a Roma nel 1969, proveniente dal Perugia. Vestì la casacca laziale per otto anni, collezionando 110 presenze e un gol. Nel 1977 lasciò la capitale per chiudere la carriera a Modena. Polentes era un jolly difensivo, in grado di ricoprire più ruoli. Un infortunio gli precluse di vivere da protagonista l'epopea della Lazio scudettata: perse il posto, ma con senso di abnegazione e sacrificio si mise sempre al servizio della squadra, e a disposizione di quel gentiluomo di Maestrelli. A poche settimane dalla scomparsa di Bob Lovati, se ne va un altro elemento di una Lazio bella e «maledetta». Dalla morte di Maestrelli in poi, tanti protagonisti di quella squadra sono scomparsi a distanza di poche settimane gli uni dagli altri: Rececconi, Ziaco, Gigi Bezzi, Padre Lisandrini, per passare a Frustalupi arrivando a Lovati e Polentes. Una vera e propria famiglia che sembra ancora tenersi per mano, oltre la vita, a testimonianza di un legame indissolubile che fece compiere a quella squadra una delle più belle imprese sportive di ogni epoca. «Polentes era un ragazzo straordinario», ricorda con un filo di emozione Felice Pulici, il grande portiere della prima Lazio scudettata - in quella squadra divisa in clan, dove c'erano due spogliatoi distinti e separati, Polentes era uno che apparteneva a tutti noi, un ragazzo che riusciva, con i suoi modi garbati, a stemperare le tensioni all'interno della squadra». I funerali si svolgeranno domani mattina alle 9 nella chiesa di Vittorio Veneto, in provincia di Treviso.

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