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Daniele Palizzotto Settimo titolo consecutivo a Montecarlo, 19° Masters 1000 e 44° trionfo individuale in carriera.

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Unprimato messo in discussione nei primi mesi del 2011 da Novak Djokovic, dominatore della stagione sul cemento. Ma al primo appuntamento su terra battuta, il maiorchino è tornato al successo, superando 6-4 7-5 in finale David Ferrer. A Montecarlo, è vero, Djokovic non c'era, bloccato da un piccolo fastidio al ginocchio. Ma qualcuno crede davvero che il serbo avrebbe potuto sorprendere Nadal sui lentissimi campi del circolo monegasco? Per capirsi, nel Principato lo spagnolo ha giocato in totale 40 partite perdendo soltanto da Coria nel 2003, quando era poco più di un bimbo. E, più in generale, in carriera Nadal ha disputato 219 match sul rosso, vincendone addirittura 203, per un mostruoso 92,7%. Come poteva lo scudiero Ferrer, sconfitto da Rafa già 11 volte su 15, impensierire il miglior tennista della storia su terra battuta? Non poteva, ovvio. Eppure ha disputato una buona partita, sprecando qualche palla break di troppo nel primo set e lottando fino al 5-5 del secondo. Poi, naturalmente, ha vinto Nadal, al primo titolo stagionale. Per il secondo basterà probabilmente aspettare pochi giorni: da oggi il Cannibale è impegnato nel torneo casalingo di Barcellona. Intanto a Mosca le tenniste russe hanno completato il cappotto nei confronti delle riserve italiane (5-0), qualificandosi per la finale di Fed Cup. Il punto decisivo l'ha portato la Zvonareva, vincitrice 6-4 6-2 sulla Vinci. «Ce l'ho messa tutta – ha sottolineato con orgoglio la tarantina – mi dispiace, ma siamo già pronte per il prossimo anno». Quando, per fortuna, torneranno Francesca Schiavone e Flavia Pennetta. Senza di loro, l'Italtennis è poca cosa.

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