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Borriello-Vucinic per il riscatto

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Lopensano soprattutto Marco Borriello e Mirko Vucinic. Questo Roma-Inter, oltre ad essere l'ultima possibiltà per riuscire a prendere almeno un treno in tutta stagione, è anche una sorta di esame d'appello - o di riparazione - per i due attaccanti giallorossi. Tutta colpa di un'annata vissuta costantemente e anche pericolosamente sull'ottovolante. Prendete Borriello, presentato e accolto in pompa magna, titolare (quasi) inamovibile, uomo della provvidenza fino a inizio febbraio e adesso panchinaro (quasi) fisso. Domani, dopo cinque partite iniziate in panchina, riscoprirà il fascino di giocare dal primo minuto. Merito, se così si può dire, della squalifica di Totti in Coppa Italia, giunta al terzo dei quattro turni di stop, partorita dal calcione rifilato a Balotelli. Borriello ricomincia dall'Inter, Vucinic pure. O meglio, spera. Sabato il montenegrino ha toccato forse il punto più basso - e pericolosamente vicino alla rottura - della sua esperienza romana: il gol sbagliato a porta vuota (non compensato da quello del 2-3), i fischi assordanti dell'Olimpico e la dura reprimenda di alcuni compagni (qualche senatore in testa) negli spogliatoi con accuse neanche troppo velate di non impegnarsi al massimo e di avere la testa altrove. Roma-Inter (in difesa rientrerà Juan) non poteva capitare in un momento migliore. Un po' come successe lo scorso settembre in campionato, quando un tuffo di testa di Vucinic fece innamorare in tribuna Thomas DiBenedetto e fece cambiare il corso della storia romanista. Un bis non sarebbe sgradito. M.D.S.

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