Allegri vede il traguardo
Sabatola Lazio andrà a San Siro a verificare quanto sia rimasto dell'Inter che aveva prodotto un inseguimento straordinario, prima di dissolversi in Europa e in campionato. Se vincesse, affiancherebbe i nerazzurri ma in realtà metterebbe la testa avanti, avendo già vinto il confronto diretto dell'andata. Un obiettivo ambizioso, però tutt'altro che proibitivo per una squadra che sta ritrovando, insieme con la completezza di un organico che infortuni e squalifiche avevano decimato, la vena felice che le aveva consentito un avvio di stagione illuminato. Non solto le cifre, ma anche l'espressione di un gioco non banale, stanno dando ragione alle qualità strategiche di Reja, forse non è abbastanza ruffiano per meritare il consenso pieno del tifo. Anche se i prossimi tre impegni, le trasferte di Milano e Udine, con in mezzo la visita della Juventus, saranno decisive, ma per ora l'obiettivo di quel quarto posto presidiato con margini rassicuranti, dopo il capitombolo della Roma e la frenata juventina, sembra avere una favorita netta. A Catania, campo difficile come testimoniavano i risultati recenti, la Lazio ha dettato legge nonostante avesse perduto subito Sculli: episodio che aveva per altro procurato il perdono all'indisciplinato Zarate, determinante nell'economia della partita. Quella laziale è stata una vittoria di squadra, al di là dei pregi di grandi talenti come Hernanes e l'argentino. Euforia che contrasta con la depressione dell'opposta sponda, costretta a guardare con motivazioni convinte alla imminente sfida dell'Olimpico con l'Inter, per una mesta semifinale di Coppa Italia tra due formazioni avvilite. Altro spessore eveva avuto, in molte delle stagioni scorse, la sfida tra le duellanti per eccellenza del panorama nazionale, stavolta anche un'eventuale conquista del trofeo costituirebbe un contentino modesto. Spera, il popolo romanista, in un futuro meno precario con i nuovi padroni: non sarebbe male raggiungere i livelli che, a Boston, garantiscono i Celtics nel basket. Nella corsa alla salvezza, pesante stop per il Brescia a Genova, nonostante il tifo rossoblù invocasse un morbido atteggiamento dei suoi per inguaiare ulteriormente i rivali cittadini. La Samp è comunque precipitata in terzultima posizione, dopo la sofferta vittoria del Cesena sul Bari e il miracolo del Lecce, due gol recuperati al Cagliari nei minuti di recupero. Perde ancora il Bologna, da tempo con la testa altrove, anche se il Chievo ha giocato metà gara in inferiorità numerica. Proprio Verona ha regalato per altro il gioiello più sensazionale della giornata: l'incrocio dei pali cercato, e centrato, da Marcolini dal cerchio di centrocampo. Standing ovation.