Terza pole consecutiva per il tedesco della Red Bull, poi le due McLaren Risale la Mercedes di Rosberg, male Schumi. Oggi il via alle 9 (Rai 2)
InCina terza fila per Alonso e Massa nonostante Red Bull, Mercedes e Renault abbiano commesso errori madornali di strategia. Lo spagnolo ormai abbonato al quinto posto in griglia non è tipo da abbattersi e vede il bicchiere mezzo pieno: «Dieci alla squadra per la gestione delle qualifiche, gli altri hanno sbagliato moltissimo. Noi abbiamo raggiunto il top cioè la terza fila. Inoltre qui molti team hanno portato pezzi nuovi e sono cresciuti. Le nostre nuove soluzioni invece si vedranno in Turchia». Istanbul viene considerata la gara della svolta anche dal direttore tecnico Aldo Costa impegnatissimo a capire cosa non ha funzionato nel passaggio tra galleria del vento e pista sulla F150. Massa pensa a questa domenica: «Se ci sarà un salto di prestazione fra qualifica e gara, allora il podio sarà possibile». Uno contro tutti deve essere il suo gioco preferito di Vettel. Il campione del mondo infila la terza partenza al palo su tre Gp, sfruttando con raziocino la Q3: assesta subito un giro incredibile in 1'33''706 (otto decimi in meno della pole che segnò un anno fa), controlla la truppa e infine esce a marcare il territorio. Inarrestabile, domina persino il kers balbettante. A fargli compagnia in prima fila, con un distacco superiore ai sette decimi, di nuovo la McLaren, quella di Button però. Hamilton, terzo, ha risparmiato un set di gomme per la gara e potrebbe aver teso un «tranello» a Vettel costringendolo a utilizzare tutti i treni per la pole. Quarto Rosberg che sente di poter far bene oggi. Harakiri per la macchina con le ali di Webber eliminato subito con il diciottesimo tempo. Al muretto si ostinano a mandarlo in pista con le dure sebbene fossero oltre un secondo più lente delle morbide montate da tutti gli altri. «Giornata disastrosa, anzi frustrante», ha commentato con disappunto l'australiano che da ben 23 gare era nei top ten. Ormai la poca attenzione di cui gode all'interno della scuderia è un dato di fatto. Se la prima sorpresa è clamorosa, fanno rumore anche quelle in Q2. A due minuti dal termine Petrov si ferma in pista senza marce e non può disputare l'ultima manche, ma la bandiera rossa danneggia anche Heidfeld, l'altro alfiere della Renault (16°) e Schumi (14°) che alla ripresa trovano traffico. Approfittando delle disgrazie altrui, la Ferrari potrebbe vivere una giornata di gloria issandosi in seconda fila. È un'utopia. Alonso e Massa fermano il cronometro rispettivamente a 1'35"119 e 1'35"145 e fa un certo effetto pensare che alle loro spalle c'è un altro cuore Ferrari montato sulle meno blasonate Toro Rosso di Alguersari, settimo e Buemi, nono. Sorprendente la quarta fila di Di Resta su Force India. Sul circuito di Shanghai (ore 9 su Rai2) è facile immaginare la fuga di Vettel al gong, più entusiasmante sarà la battaglia del resto del mondo: dai pit stop, una media di due visto che le soft reggono molti giri, all'utilizzo dell'ala mobile posteriore sul lungo rettilineo.