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La peggiore accoglienza per zio Tom

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Avrebbevoluto, la Roma, confezionare un regalo di benvenuto per lo Zio Tom in arrivo dall'America. Il regalo è invece riuscito a farlo al Palermo, secondo radicata propensione romanista a rivitalizzare qualsiasi avversario in difficoltà, ha finito con il perdere una partita nella quale anche il pari sarebbe risultato inutile, ma quando riesci a divorarti una valanga di gol puoi prendersela soltanto con te stesso. Vucinic ha tirato alto da due metri dalla porta vuota, prima di segnare un gol tanto bello quanto inutile, Menez invece ha confermato la sua renitenza alla realizzazione, vanificando tutto il possibile, alla fine i siciliani hanno scatenato il contropiede, Hernandez è stato inesorabile. E adesso il sogno Champions, alimentato dall'impresa di Udine, torna a farsi proibitivo. Ma la sera della vigilia parlava di cose più importanti, presentando in campo due delle tre protagoniste della corsa allo scudetto, le milanesi. La capolista vola a più sei (in realtà sette considerati gli scontri diretti) sul Napoli, punisce duramente il catenaccione gigante in puro stile Cavasin, Seedorf, Cassano e Robinho a segno. Però perde subito Abbiati e poi anche Pato per guai muscolari, con Ibra squalificato problemi per Allegri in attacco. L'Inter sancisce la propria resa prima ancora di giocare a Parma, a casa Motta e Maicon, Sneijder in campo nella ripresa come MIlito, al Parma i gol di Giovinco e Amauri assicurano punti pesanti in chiave salvezza, traguardo minimo considerate le ambizioni della vigilia. Comunque il cartellone della domenica vanta uguale livello di fascino, soprattutto per il posticipo tra Napoli e Udinese, l'entusiasmo degli azzurri e la buona volontà dei friulani, al San Paolo senza Sanchez e Di Natale, due rinunce non compensate dal recupero di Inler. Confortata dal passo falso dei cugini, la Lazio scende a Catania per difendere la posizione europea appena riconquistata, deve sperare che il derby incrociato tra la Capitale e la Sicilia sia meno crudele rispetto al disastroso turno di andata. La Juve, a Firenze, cerca conforto alle ambizioni di recente recuperate.

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