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L'Inter sprofonda a Parma, addio rincorsa

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Sullostesso campo dove nel 2008 i nerazzurri avevano conquistato lo scudetto più difficile, e dove lo scorso anno si era fermata la rincorsa del Milan, la squadra di Leonardo dice addio al sogno di conquistare il sesto tricolore consecutivo, perdendo 2-0 e scivolando a otto punti dai rossoneri, ormai irraggiungibili. Senza Thiago Motta e Maicon, puniti per l'atteggiamento svogliato degli ultimi giorni (per loro è in arrivo una multa), l'Inter perde fluidità e soprattutto spinta sulla fascia destra, una delle migliori armi nerazzurre. Leonardo rinuncia oltretutto alla regia di Sneijder, affidandosi interamente alle invenzioni di Eto'o. Poco per impensierire un Parma organizzato, che nei primi 45' corre un solo grande rischio: una punizione di Stankovic che al 23' centra l'incrocio dei pali. Lo spettro della retrocessione spinge Colomba a schierare un attento 4-4-1-1, con Candreva largo a destra e Giovinco a sostegno dell'unica punta Amauri. L'ordine è chiudersi e ripartire con velocità, un compito che il Parma esegue bene grazie al pressing di Morrone e Dzemaili. L'impegno dei gialloblù è premiato al 35' dalla disattenzione della difesa interista: Nagatomo dimentica Modesto, Giovinco raccoglie l'assist e batte Julio Cesar. Nella ripresa entra Sneijder e l'Inter acquista velocità e pericolosità. Ci provano Pazzini e proprio l'olandese, che sfiora il palo al 12'. Ma la reazione nerazzurra dura 20', poi la squadra di Leonardo si allunga e lascia spazio al contropiede del Parma. Amauri prima colpisce la traversa, poi al 41' chiude la partita e mette fine ai sogni di gloria dell'Inter.

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