Roma, tutto pronto
Ci siamo? Pare di sì. La prudenza è un obbligo quando si parla della vendita della Roma, ma stavolta sembra davvero tutto pronto per la vendita agli americani. Dopo un'altra lunghissima giornata di lavoro degli avvocati, tra scrittura dei contratti e conference call con gli Stati Uniti, c'è grande ottimismo sulla chiusura dell'affare nei tempi prestabiliti. Appuntamento confermato, quindi, per venerdì a Boston dove si metteranno le firme sull'accordo ormai definito. Dopo gli ultimi colloqui con Thomas DiBenedetto, il numero 2 di Unicredit Paolo Fiorentino ha sciolto le ultime riserve: partirà giovedì verso gli Stati Uniti insieme all'altro dirigente della banca Piergiorgio Peluso. La presenza di Fiorentino negli Stati Uniti è siginificativa: se parte lo fa solo per firmare. Il blitz americano inizierà con un giorno d'anticipo. Già domani i legali degli studi Tonucci, Grimaldi e Carbonetti voleranno verso gli Usa dove li aspettano i colleghi dello studio americano Bingham. Dopo un primo giorno di lavoro tra avvocati, nella serata di giovedì dovrebbero iniziare gli incontri tra i protagonisti dell'affare: da una parte Fiorentino e Peluso, dall'altra i quattro soci del consorzio americano. Sì, perché stavolta, come ha chiesto Unicredit, oltre a DiBenedetto ci saranno James Pallotta, Michael Ruane e Richard D'Amore. La fumata bianca è attesa per venerdì ma non si può escludere un rinvio di uno-due giorni per sistemare gli ultimissimi aspetti di un'operazione molto complicata e la cui struttura è stata modificata in modo sostanziale durante le riunioni a Roma di due settimane fa. Dal 30 marzo i legali lavorano ininterrottamente alla stesura dei nuovi documenti (contratti di vendita, allegati e patti parasociali) e hanno sistemato tutti i punti in cui erano emerse delle divergenze tra le parti. Non è escluso che dopo le firme possa essere organizzata una conferenza stampa a Boston, prima delle vere e proprie «celebrazioni» a Roma. Il sindaco Alemanno non si sbilancia. «Mi auguro - spiega - che la trattativa vada a buon fine. Non ci sono ancora novità. Stiamo attendendo ad horas e speriamo che la vicenda si completi rapidamente perché, mi pare chiaro, che la squadra abbia bisogno che cessi l'attesa e di avere la certezza sulla proprietà». Verissimo, ma i dirigenti scelti dagli americani sono già a lavoro da tempo per costruire la nuova Roma. L'allenatore è la questione che tiene più impegnata la coppia Baldini-Sabatini. Se il sogno Guardiola sembra impossibile per quest'anno, anche Ancelotti è ancora lontano. Come conferma lui stesso: «Un giorno mi piacerebbe allenare Totti - dice "Carletto" raccogliendo l'invito del capitano giallorosso - ma non ora: il mio futuro è già sicuro, ho un contratto per un altro anno con il Chelsea». E allora, con Villas Boas al momento irragiungibile e le altre opzioni poco affascinanti, prende quota la conferma di Montella. Gran parte del mercato, invece, passerà dalle cessioni: tra Menez, Vucinic e De Rossi almeno due dovrebberop partire. Su Capitan Futuro, per nulla convinto di firmare il rinnovo, è sempre forte il pressing del Real. In Spagna scrivono di un'offerta da 30 milioni più Gago, ma la Roma preferirebbe solo cash da investire per il colpo Pastore, a cui affiancare il «colpetto» Sandro del Tottenham per sistemare il centrocampo.