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Lotito: giù le mani dalla Lazio

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Adesioni alla «task force»? Zero. A nessuno interessa che il finale di campionato sia regolare e trasparente come richiesto da Lotito domenica pomeriggio. Il presidente incassa e porta a casa un coro di no: dalla Figc, da Nicchi e persino dal direttore generale della Juve Marotta. L'invito a monitorare le ultime sei partite è naufragato ma il numero uno biancoceleste non si arrende: «Mi sarei aspettato un coro di adesioni e rimango sorpreso dal fatto che qualcuno si preoccupi - la replica di Lotito - perché noi vogliamo un sistema basato su trasparenza ed equità e che i risultati non siano legati a fattori diversi dal campo. La Lazio chiede una tutela del sistema, non del proprio interesse». In ballo ci sono molti soldi ed è normale chiedere ulteriori garanzie per il finale di campionato: «Naturalmente, non voglio credere che ci siano disegni strani e confido nella correttezza del sistema e delle persone. Voglio precisare che non ho fatto nessun riferimento alla Roma, nessuno sta puntando l'indice verso qualcuno, noi chiediamo solo la certezza del diritto. Aiuti alla Roma in vista del passaggio di proprietà? Non sono abituato a fare dietrologie, mi auguro che siano solo fantasie mediatiche. Se non sarà così, non permetterò a nessuno di creare danni alla società che rappresento, mi rifarò nelle sedi opportune anche contro le persone». Insomma, Lotito non arretra, pur rimanendo rispettoso dell'istituzioni sportive da consigliere federale, non gli va giù quanto accaduto a Napoli e non solo. La reazione del mondo del pallone è la solita: chiusura totale (Figc), dichiarazioni «divertenti» del capo degli arbitri Nicchi, frasi di circostanza di Marotta. Comincia il direttore generale della Federcalcio che precisa: «Quella annunciata dal presidente Lotito è un'iniziativa della Lazio, ovviamente legittima ma privata e autonoma. Non c'è alcun carattere istituzionale perché in questo campo c'è già la Procura Federale che, come sempre, per ogni turno di campionato garantisce attraverso i componenti dell'ufficio il controllo gara e il controllo prova tv su tutti i campi di serie A e serie B». E uno. Poi tocca a Nicchi che (beato lui) ha visto un weekend con prestazioni straordinarie degli arbitri (i tifosi dell'Udinese possono mandargli la ricevuta del conto dello psicologo, ndr). La risposta a Lotito arriva in fretta, come già accaduto la settimana precedente: «Come avevamo previsto i nostri arbitri stanno dimostrando un grande stato di forma e hanno diretto le ultime giornate in modo eccellente. La task force? A sei giornate dalla fine vedo tutti in ottima forma, tutto il resto non ci riguarda». Quindi tutto ok, arbitri perfetti e nessun errore se non frutto di invenzioni di presidenti troppo su di giri. Infine tocca a Marotta, ad bianconero: «La proposta di Lotito? Non ne capisco la motivazione, la Figc è ben strutturata al suo interno, non credo al complotto, è un campionato molto incerto». Perfetto. Si attendono altri pareri negativi, come avviene sempre quando si cerca di cambiare qualcosa per dare più trasparenza al sistema. A questo punto, bisogna farsi il segno della croce perché il campionato è nella mani di Nicchi e dei suoi arbitri. A giudicare dalle dichiarazioni sempre pungenti contro la nuova crociata di Lotito c'è poco da stare tranquilli anche se almeno Rutelli si schiera al suo fianco: «La Lazio è sfavorita, ha ragione il presidente». Toh, almeno uno.

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