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Argentina: la selecion fra i favoriti

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Diego Armando Maradona

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Il Re del calcio e il suo erede, ovvero Diego Armando Maradona e Lionel Messi. Sono loro i protagonisti annunciati della «Selecion» e di tutto Sudafrica 2010; il primo in panchina, il secondo sul campo. Fossero compagni di squadra sarebbe automatico pronosticare nell'Argentina la sicura vincitrice del torneo, invece, purtroppo per loro, non sarà così facile. D'altronde è da ventiquattro anni che i sudamericani inseguono la Coppa del Mondo - da quel 1986 che vide il Pibe de oro al di sopra di tutto e tutti - e da venti, da Italia '90, che cercano la finale. Da allora anni di delusioni e fallimenti hanno accompagnato più di una generazione di tifosi appassionati e di grandi giocatori che sembravano fatti apposta per riportare la coppa nel paese del tango. E anche la strada per il Sudafrica non è stata poi così in discesa: la conquista della quarta piazza, indispensabile per la qualificazione diretta, si è decisa solo all'ultima giornata con il sofferto successo in casa dell'Uruguay. Mai come in quest'edizione, però, il sogno del terzo Mondiale potrebbe diventare realtà. Non manca niente: un allenatore di carattere come Diego, capace di accentrare ogni tipo di pressione sulla sua persona per liberare i suoi ragazzi, il giocatore più forte del mondo, Messi, il bomber più in forma del momento, Milito, convocato all'ultimo minuto, (senza dimenticare i fortissimi colleghi di reparto Aguero, Tevez e Higuain, partner già designato della «pulce» nella gerarchia di Maradona) e, naturalmente, la proverbiale «garra», la grinta sudamericana, rappresentata in difesa da mastini come gli «italiani» Samuel e Burdisso. Una squadra fortissima, che però dovrà fare a meno degli interisti, freschi campioni d'Europa, Zanetti e Cambiasso, ignorati colpevolmente dall'ex fuoriclasse del Napoli. Ma se Diego saprà fare buon uso delle sue pedine e soprattutto se Messi, spesso anonimo in Nazionale, farà il fenomeno come col Barcellona, allora neanche questa dimenticanza potrà fermare la tanto attesa esultanza del popolo argentino.

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