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Toni regala il tris Adesso la Juve ci crede

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DomenicoLatagliata TORINO Terza vittoria di fila per la prima volta in stagione: basterebbe questo dato per far capire la crisi da cui la Juventus sta cercando di uscire. Fatto sta che i bianconeri hanno battuto il Genoa con una doppia rimonta e preso un'altra boccata di ossigeno: 3-2, gol di Pepe, Matri e Toni. Non è stato tutto rose e fiori, però in certe giornate devi badare al sodo e comunque anche la Juve ha avuto le sue occasioni per arrotondare il punteggio. Non sono nemmeno mancate le solite contestazioni a Del Neri, pur in una giornata in cui il tifo organizzato è tornato a incitare i propri (presunti) idoli. Il buffo è che, appena dopo le solite volgarità, la Juve ha segnato il gol della vittoria. E se Ballardini, allenatore del Genoa, è categorico nell'escludere che la Signora possa raggiungere la qualificazione in Champions, il tecnico di Aquileia reagisce così: «Sono d'accordo, perché io rispetto sempre le opinioni altrui. Poi però mi tengo la mia». Perfetto. Intanto, il quarto posto è lontano sei punti e non va dimenticato che la Juventus dovrà rendere visita alla Lazio. «Molto dipenderà dalla trasferta di Firenze – ha spiegato Toni - perché vincere al Franchi ci aprirebbe prospettive nuove». Qualcosa è comunque già successo ieri, con una squadra in grado di reagire all'autogol iniziale di Bonucci. La scossa è arrivata nella ripresa dopo che Pepe, aiutato da una deviazione di Rossi, aveva pareggiato. Così anche il successivo vantaggio firmato da Floro Flores non ha fiaccato più di tanto la rabbia bianconera: saliva in cattedra Toni, il quale prima serviva un assist al bacio per Matri (settimo gol in dieci presenze da quando è alla Juve, il 18° stagionale), poi sfiorava un paio di volte il successo personale trovandolo infine su una palla buttata lì da Aquilani. «Non credo me la volesse dare - ha onestamente ammesso l'attaccante - e Dainelli è rimasto sorpreso. Io ci ho creduto e mi è andata bene». Bravo lui, ingenuo il difensore rossoblù e Juve felice. Nonostante nervosismi diffusi, come quelli di Del Neri, Storari, Marchisio e Aquilani.

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