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Novanta minuti tra sfottò e commozione

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Ma,dopo le immagini trasmesse sui maxischermi, il groppo nella gola dei tifosi laziali impediva finanche di respirare. E così l'Olimpico ha ricordato Bob Lovati in maniera sobria eppure sentita. Un momento toccante, iniziato con un filmato che ha raccontato tutta la vita biancoceleste di Lovati, da portiere, allenatore e dirigente. Poi il lungo silenzio, con un semplicissimo striscione nella Nord: «Ciao Bob». Infine, nelle prime fasi di gara, il coro «Lovati uno di noi». Passata la commozione, più di un pensierino i tifosi della Lazio l'hanno concesso ai rivali cittadini, vittoriosi nell'anticipo di Udine anche grazie a qualche svista arbitrale. Così, dopo il gol di Hernanes, dalla Nord è partito l'urlo «Chi non salta della Roma è» che, mai come questa volta, ha trovato partecipazione decisa e immediata da tutti gli altri settori. La sfida a distanza con i cugini è proseguita nella ripresa. Zarate cade in area, per Mazzoleni è tutto regolare e allora la curva trova un motivo di vanto cantando «(noi) vinciamo senza rigori». Una «hit» subito apprezzata da tutto lo stadio tanto da venire replicata qualche minuto dopo insieme alla richiesta ironica di regalare al Parma un rigore inesistente. Finisce con il lungo applauso di un Olimpico che, complice anche la politica dei prezzi «popolari», ieri presentava finalmente un colpo d'occhio importante: circa trentacinquemila coloratissime presenze. Peccato solo per i fischi che, ancora una volta, hanno accompagnato l'ingresso in campo di Edy Reja. A meno che, come ormai accade con Lotito, non ci sia anche una componente scaramantica. Finché va bene...Car. Sol.

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