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Eclissi Floccari

Floccari (Foto Gmt)

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 Non segna da 77 giorni, una rete peraltro ininfluente a Bologna (sconfitta per 3-1), ha realizzato solo un gol dal 21 novembre quando imbucò nella porta di Mirante il pareggio laziale. Sono numeri da brivido per un attaccante del calibro di Sergio Floccari, non un bomber vero e proprio ma comunque un centravanti capace di andare spesso in doppia cifra negli ultimi campionati. E, invece, quel freddo pomeriggio al Tardini, un girone fa, aveva chiuso un periodo magico per il numero ventidue biancoceleste: cinque reti segnate e tante prestazioni coi fiocchi tanto da riternerlo indispensabile per l'attacco laziale e da farlo convocare per la prima volta dall'Italia di Prandelli. Da quella sfida contro il Parma nulla o quasi, un'involuzione preoccupante tanto da metterne in dubbio anche la permanenza a Roma nonostante sia legato con un contratto fino al 2014 col club più antico della Capitale. Domenica c'è di nuovo la squadra gialloblù sulla sua strada e Floccari spera di riannodare quel filo interrotto a novembre. «È il mio regista offensivo», lo coccolava Reja nel suo periodo migliore ma, anche per colpa di qualche infortunio, non si è più visto. Da giocatore brillante e pronto al sacrificio a elemento inutile e spesso assente quando c'era bisogno di lottare, il passo è stato troppo breve. In questo periodo buio l'attaccante della Lazio ha trovato un rifugio sicuro nella fede che da sempre lo sorregge e che, negli ultimi tempi, sembra diventata ancora più importante. L'amore per il Vangelo lo sta aiutando a superare il momento peggiore tanto da spingerlo anche in un intervento a LazioStyleRadio a parlare di Gesù e di quanto sia fondamentale nella sua vita. Naturalmente nessun paragone con la crisi mistica di Legrottaglie, solo un ragazzo molto serio che vive la sua fede giorno per giorno anche nello spogliatoio. Dal sacro al profano, Sergio Floccari vuole riprendersi la Lazio e dimostrare che gli otto gol segnati in quattro mesi durante la stagione passata erano oro vero. Il rigore sbagliato contro la Roma che ha avviato la cinquina giallorossa resterà una macchia difficile da cancellare per i laziali ma, nonostante quel tragico errore, i tifosi gli erano stati vicini e avevano caldeggiato la sua conferma. E così a fine giugno era arrivato il riscatto a una cifra molto alta (8,5 milioni) perché quegli otto gol avevano dato un contributo decisivo alla salvezza del club da una retrocessione che avrebbe avuto effetti devastanti sulle casse biancocelesti. La partenza di questo campionato aveva dimostrato la bontà di quella scelta, gli ultimi cinque mesi un po' meno anche se restano sette partite per zittire i suoi detrattori. Ripartirà domenica dal Parma anche se potrebbe cominciare dalla panchina soprattutto se Reja decidesse di non toccare il 4-2-3-1, modulo che finora ha dato i risultati migliori. Solo in caso di schema a due punte Floccari partirà dall'inizio: in ogni caso servono i suoi gol nella volata Champions, senza i quali la rincorsa sembra un'impresa quasi impossibile. Ma adesso tocca a Floccari battere un colpo per non far rimpiangere i tanti soldi spesi per portarlo alla Lazio e ci può riuscire soltanto arrivando in doppia cifra.

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