Attacco invariato con Totti e Vucinic
MatteoDe Santis Le prove restano prove, la realtà è tutta un'altra cosa. Il 4-4-2 e la convivenza Totti-Borriello, a meno di ribaltoni dell'ultim'ora, rimarranno solo dei buoni propositi di metà settimana. La rivoluzione può attendere, la Roma in missione per la Champions a Udine preferisce, almeno dall'inizio, essere conservatrice. Niente 4-4-2, niente Totti-Borriello, niente esterni da adattare, meglio continuare sulla strada maestra del 4-2-3-1 con Totti centravanti e Vucinic largo a sinistra. La conferma definitiva, dopo gli indizi seminati dall'ultimo allenamento a Trigoria, dal successivo quarto d'ora di spiegazioni faccia a faccia tra Montella e Borriello su un campetto del Fulvio Bernardini e infine dalla conferenza stampa dell'Aeroplanino, è arrivata pochi minuti prima che la Roma si imbarcasse sul volo per Trieste, poi atterrato all'aeroporto di Ronchi dei Legionari con quasi un quarto d'ora d'anticipo sul previsto. Marco Borriello, fermato da un paio di tifose per foto e autografi, apre la bocca e risponde alla domanda da un milione di dollari nel modo più chiaro che non si può: «No, non gioco». Svelato l'arcano più importante, ne restano ancora un paio per quanto riguarda chi dovrà piazzarsi alle spalle di Totti e al fianco di Vucinic. Uno sulla destra, dove si giocano un posto Rosi e Taddei, e un altro al centro, con il ballottaggio tra Perrotta e Brighi. I pronostici della vigilia danno il giovanotto della Garbatella in leggero vantaggio sul collega brasiliano e un testa a testa, con Brighi lievemente favorito, per chi dovrà vestire i panni del cursore di turno. La rivoluzioncina, se ci sarà, accadrà proprio lì. Duelli di formazione e tentativi rivoluzionari che non riguarderanno Menez, rimasto come previsto a Roma (ufficialmente per un versamento tra tibia e perone) insieme a Julio Sergio e a Burdisso junior. E che non coinvolgeranno neanche la difesa, praticamente dichiarata dal momento in cui il crociato anteriore del ginocchio sinistro di Mexes ha fatto crac. Salvo imprevisti, Doni in porta, Cassetti a destra, Nicolas Burdisso-Juan coppia centrale e Riise a sinistra sarà il ritornello buono per la maggior parte delle occasioni da qui fino al termine della stagione. Una cantilena, purtroppo, resa possibile dall'infortunio di Mexes. Gli ultimi aggiornamenti sul quarto giorno di degenza del francese a Villa Stuart raccontano delle visite della mamma, della sorella e del procuratore Olivier Jouanneaux. Oggi dovrebbe essere il giorno buono per l'uscita dalla clinica, leggermente posticipata rispetto ai programmi iniziali, e il relativo ritorno a casa. Poi sarà ora di tornare a Trigoria, iniziare la rieducazione, svuotare un armadietto occupato per sette anni e salutare tutti prima di andare a Milanello. L'identikit stilato dalla nuova Roma per rimpiazzarlo è chiaro: giovane, forte fisicamente e affamato di vittorie. Otamendi, Tiolo, Kjaer, Astori e Djorou sono solo i primi nomi dei papabili. Agguantare la Champions faciliterebbe anche questo tipo di ricerca.