Ancora all'insegna delle Red Bull la prima sessione di libere per il Gp di Malesia Miglior tempo per Webber davanti a Hamilton. Alonso indietro anni luce: nono
Anzisì a scorrere meglio la classifica finale delle prove libere del GP di Sepang: Massa sesto, Alonso nono a oltre 1' e 5 dal battistrada, ovviamente Red Bull, per una volta Webber (1'36"876), un'ipoteca sulla pole position visto che l'anno scorso fu centrata proprio dall'australiano (oggi le qualifiche ore 10 Rai2, domenica il GP ore 10 su Rai1). Solo quarto Vettel ma, se si dà retta a Hamilton: «La RB7 nasconde ancora mezzo secondo», non c'è da sperare in una sua improvvisa debacle. Dal rosso al futuro nero: qualcuno accenda la luce ai box Ferrari. La delusione per l'immaginata gara del riscatto scolpisce i volti dei due «fantini del Cavallino». Per Alonso sarà dura: «Non siamo abbastanza veloci per la vittoria e la pole, abbiamo faticato a trovare un buon bilanciamento» e per Massa stesso discorso: «Speravo di essere più veloce. Vediamo cosa possiamo fare stanotte per migliorare la macchina». Preoccupa il degrado delle Pirelli, sui battistrada si è rivisto il temuto ìblistering(bolle da surriscaldamento che scoppiando lasciano buchi sulla mescola). Le morbide danno un grip maggiore, sono veloci ma si consumano rapidamente, le dure sono più lenti ma costanti e durano poco di più delle soft. E rispetto agli altri team il deterioramento dei pneumatici sulle due Rosse è allarmante quasi quanto il capitolo aerodinamica: la polemica sulle ali anteriori della Red Bull, molto vicine al suolo, sta a significare che per recuperare carico a Maranello stanno pensando di volare rasoterra imitando l'avversaria. Un po' come ha fatto la McLaren con gli scarichi: libera copia in libero stato. Suvvia! E bene è stato poiché gli inglesi sono di nuovo tra i due piloti della vettura campione del mondo: secondo Button incollato ai tubi di scarico di Webber e terzo Hamilton (favorito dai bookmaker su Alonso nella lotta al titolo). Risorge parzialmente la Mercedes con Schumacher quinto, ottavo crono per Heidfeld e tredicesimo per Petrov nonostante la rottura del portamozzo su entrambe le Renault. Fra partenza, usura dei pneumatici, strategia (possibili più di tre soste) e temporali, la Malesia potrebbe rivelarsi un calvario.