Una sfida tricolore
Esta per partire per un vero e proprio viaggio della speranza, che in sette mosse proverà a rilanciare il Paese. Giovanni Soldini non ha bisogno di presentazioni, da anni viene considerato il migliore navigatore solitario di tutti i tempi. Oggi sta per rimettersi in mare con «L'Arca per l'Italia», una traversata oceanica con a bordo chef, showman, intellettuali e artisti. Ma non basta, perché Soldini è anche conduttore televisivo di «Deadliest Catch» su Discovery Channel. Cominciamo da questa nuova avventura: perché mettere assieme personalità così diverse in una traversata da Genova a New York? «L'idea è quella di mettere assieme teste diverse, che hanno realizzato grandi imprese in ambiti completamente differenti tra loro e tirare fuori mosse concrete per questo paese». Da cosa nasce l'idea? «È un'idea dell'imprenditore Oscar Farinetti, creatore di Eataly, a cui è venuto in mente di far salpare questa 'Barca di idee per l'Italia'. Partiremo il 25 aprile da Genova e faremo rotta per New York». Come è cambiato in vent'anni il suo rapporto con il mare? «È cambiato come sono cambiato io. Alla base c'è la stessa grande passione di sempre, ma oggi c'è anche molta più consapevolezza. Un conto è mettersi in mare a vent'anni e un altro è farlo a quaranta». Lei ha detto che la barca riproduce in piccolo tutti i problemi del mondo. Che vuol dire? «Vuol dire che la barca è un piccolo mondo. Quando si parte e si sta in mare per tanto tempo, ci si rende conto di quanto l'energia, l'acqua e il cibo siano preziosi. In un ambiente ristretto bisogna saper gestire tutto nel modo migliore». E cosa muove un navigatore solitario come lei nelle sue imprese? «Sicuramente la ricerca del limite, ma anche il rapporto con la barca. Quando si naviga in solitaria, non ci si può comportare come se ci fosse un equipaggio ad aiutarti. La cosa speciale, allora, è proprio il legame che si instaura con la barca che diventa la sola amica che si ha. A quel punto con la barca ci parli, impari ad ascoltarla, a capire quello che sta succedendo da come si muove». E il rispetto per l'ambiente quanto è importante? «Il rispetto dell'ambiente è importante per tutti noi. Certo, la visione cambia quando si vive a stretto contatto con la natura, si ha una sorta di punto di vista privilegiato. Quando ci si trova ad affrontare una tempesta ci si rende conto che l'uomo non potrà mai controllare la natura». Lei conduce «Deadliest Catch», c'è qualcosa che la accomuna ai pescatori di granchi reali in Alaska? «Senza dubbio la passione per il mare e il rispetto per l'ambiente. Anche se sono persone che fanno un lavoro molto duro e in questo sono diverso da loro».