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Sognando Pastore

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Javier Pastore e Jeremy Menez

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«Vengo con te». Se Javier Pastore è un uomo di parola, il sogno della Roma può diventare realtà. L'argentino ha già fatto una mezza promessa a Walter Sabatini, il suo «scopritore» che presto lavorerà a Trigoria. Siamo oltre un'idea di mercato: l'argentino del Palermo è un obiettivo concreto della Roma targata Usa, il più intrigante (e costoso) tra quelli accennati nei primi discorsi tra DiBenedetto e il futuro direttore sportivo. Sabatini ha scovato Pastore in Argentina dopo la segnalazione di un osservatore. Gli è bastato vederlo in campo quindici minuti con l'Hercules per capire che quell'attaccante magrolino era un fenomeno. Costato appena 6 milioni di euro, «El Flaco» ha stregato Palermo nella scorsa stagione e ha convinto Maradona a portarlo in Sudafrica. «Un maleducato del calcio» lo ha definito il Pibe de Oro. Ma in senso buono: «Tocca il pallone come se avesse giocato 5 Mondiali». La storia di Pastore in rosanero sembra già avviata verso i titoli di coda, nonostante quest'anno sia partito alla grande: dieci gol, prestazioni da fenomeno e attestati di stima da parte dei migliori club del mondo, Barcellona compreso. Poi, all'improvviso, si è fermato. Non segna da quasi due mesi e il rapporto con la piazza siciliana si è rotto. Immalinconito, spiazzato dall'esonero di Delio Rossi, il «Flaco» ha toccato il punto più basso domenica scorsa nel derby di Catania. È partito in panchina e quando è entrato ha sbagliato tutto. I tifosi rosanero glielo hanno fatto notare ieri pomeriggio, aspettando a lungo la sua uscita dal centro sportivo nel giorno in cui Delio Rossi si è ripreso la panchina del Palermo. Una nuova scossa per Pastore, ma il suo futuro sarà altrove. Sabatini gli ha parlato del progetto americano e lo ha convinto ad aspettare una proposta che presto arriverà. L'argentino ha l'identikit perfetto per la nuova Roma: è giovane (compirà 22 anni a giugno), collaudato e guadagna poco. Quest'ultimo aspetto è fondamentale, visto che gli americani vogliono rinnovare la squadra investendo più sui cartellini dei giocatori e meno per gli stipendi. Ora Pastore guadagna circa 600mila euro netti e ha strappato al Palermo una promessa di rinnovo fino al 2015 con stipendio raddoppiato. Non sarà un problema per la Roma pareggiare o alzare l'offerta, semmai il grande ostacolo è il prezzo del cartellino. Zamparini dice un giorno sì e l'altro pure che «ho rifiutato offerte da 50 milioni di euro». Ieri, a Radio Radio Tv, ha aggiunto: «Anche se ultimamente lo vedo poco motivato, Javier non ha un prezzo perché non è sul mercato». Una tattica per far lievitare il prezzo, ma il rendimento di Pastore gli sta giocando contro. Sabatini può contare su un altro alleato: il procuratore dell'argentino, Marcelo Simonian, un tipetto niente male che con la sua società «Dodici» è proprietario di una parte del cartellino, poco più del 10%. L'accordo con l'entourage di Pastore è il primo passo (già fatto?), poi ci vorrà tutta l'abilità di Franco Baldini, futuro dg romanista, per trovare un punto di incontro con Zamparini. La Roma dovrà stanziare almeno 30 milioni per centrare il colpo o reinvestire il ricavato di una cessione importante. Se almeno uno tra Menez, De Rossi è Vucinic è destinato a partire, non può esserci una consolazione migliore di Pastore.

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