ZARATE Sogna un gol per l'Europa
.Ai primi del mese Ezequiel Lavezzi firma il suo primo contratto con il Napoli, entrando nel calcio che conta. Un paio di settimane dopo, invece, il suo connazionale argentino Mauro Zarate segna all'86' il gol che decide la finale dei Mondiali under 20 in Canada. La Selecciòn batte 2-1 la Repubblica Ceca e sugli spalti del National Soccer Stadium di Toronto quasi 20mila spettatori sono testimoni della nascita di una stella. Poi la carriera di Zarate ha preso le traiettorie più strane. Il trasferimento nel «non-calcio» del Qatar attratto dai 20 milioni di dollari offerti dall'Al-Sadd, il fugace passaggio in Inghilterra e l'arrivo alla Lazio con conseguente esplosione. Anche in questo caso, però, la stella brilla poco. Il secondo anno in Italia è da incubo. Il terzo, quello attuale, è segnato da tante promesse di rinascita senza seguito. Ogni suo comportamento è passato al microscopio, il suo entourage di parenti-procuratori gli crea più di un problema e il suo carattere lo rende amatissimo dalla tifoseria ma mal sopportato dai compagni. Il suo connazionale Lavezzi, nel frattempo, si impone come faro del Napoli e conquista quella maglia della Nazionale maggiore che Zarate non smette mai di sognare neanche quando gli si prospetta di diventare l'ennesimo oriundo in azzurro. Domani, alle 12.30, i destini dei due argentini torneranno a incrociarsi al San Paolo. Cinque gol in campionato per il laziale, uno in più per l'avversario. Le cifre sembrano parlare di rendimenti simili, la realtà è diversa. Anche la gara d'andata è fuorviante: Zarate gioca la migliore partita del campionato, un gol e un assist, tanto che persino il tecnico Reja, che di certo non lo ama alla follia, dice: «Finalmente mi ha fatto vincere una partita». Lavezzi, al contrario, vede i suoi sforzi vanificati dalla traversa che respinge un suo tiro da fuori. Zarate a Napoli sosterrà l'ennesimo esame di rinascita dopo che il gol al Cesena gli ha restituito credito ed entusiasmo. Reja lo farà giocare ancora nella posizione che più ama, punta unica. Nei precedenti, in genere, l'argentino qualcosa di buono l'ha combinato. Allontanati gli spettri del divorzio - per Lotito è incedibile - Maurito avrà la possbilità di scrivere un'altra pagina importante nella storia della Lazio. Cercherà di farlo in uno stadio, il San Paolo, che già in passato si era innamorato di un argentino, il più famoso. Lo farà sperando che, se qualcuno della Selecciòn ha deciso di seguire le imprese del Pocho, stavolta possa rimanere impressionato anche da lui. Per riannodare il filo di quella storia iniziata in uno stadio canadese 4 anni fa.