-2 Derby scudetto

Una serata storica, uno scenario come soltanto San Siro può offrire, in Italia, anche se qualcuno insiste nella difesa a oltranza di un impianto come l'Olimpico di Roma, cinico eversore di qualsiasi forma di visibilità e di conforto. C'è molto da discutere, invece, su un'etichetta perfino abusata in questa marcia di avvicinamento. Decisiva, la stracittadina milanese non potrà esserlo, neanche se a vincerlo fosse la capolista, incentivando così un vantaggio che la rincorsa del nemico-amico Leonardo ha ridotto virtualmente ai minimi termini. Per non parlare dei sogni del Napoli, che domenica all'ora dell'aperitivo potrà già farsi i suoi conticini nello scontro con la Lazio, in una sfida che valica perfino i confini della rincorsa all'Europa nobile. Lo stato di grazia, ma anche le aride cifre della classifica, non tagliano fuori neanche l'Udinese dei miracoli, già primatista in una graduatoria del livello spettacolare. La storia della guerra fratricida all'ombra delle guglie gotiche ha vissuto in passato, quello recente, ma anche quello vivo ormai soltanto nella memoria dei meno giovani, episodi indimenticabili. Credo sia molto arduo rivivere una sfida come quella che Amedeo Amadei, ceduto dalla Roma all'Inter per problemi di bilancio (ma va'!) risolse con un gol pesante per il 6-5 finale a castigare il Milan. Poi, ma stavolta per l'Europa, il petardo sulla testa di Dida, che da quella sera avrebbe dimenticato di essere un portiere di alta qualità, per regredire irreversibilmente a svalutatissimo brocco. Gioca a favore dell'Inter il fattore psicologico, troppo pesanti i rispettivi risultati dell'ultimo turno di campionato prima della parentesi azzurra, lo scivolone della capolista a Palermo e i pur sofferti tre punti guadagnati dai cugini contro il Lecce. Ma prima ancora, fa male quel distacco di tredici punti vanificato quasi del tutto dall'avvento di Leonardo, fino a ridursi a briciole. Altro dato negativo, la forzata rinuncia a Ibra, con tanto di presa in giro di riduzione, ininfluente in chiave derby, della squalifica dello svedese. Però in un confronto di questo tipo, come ben sanno gli specialisti della scaramanzia romana, il favore del pronostico è considerato elemento negativo. Oltre a tutto, al Milan non manca il talento, in avanti e in difesa, forse il centrocampo ha qualità relativa, in attesa di Pirlo e Ambrosini, però può garantire livello agonistico importante. Nel resto d'Italia, il tifo sarà unanime per un appiattimento della vetta, al Milan il compito di eludere questi vaticini interessati.