Partita del cuore
Dal 18 gennaio 2005 al 10 marzo 2009. Poco più di quattro anni divisi in 5 campionati, 188 partite, due promozioni, una qualificazione in Europa League e un divorzio quando ormai il giocattolo si era rotto. Ma ridurre il rapporto tra Edy Reja e il Napoli a una sola questione di cifre sarebbe riduttivo. Per capirlo basta ricordare la partita d'andata tra la Lazio e i partenopei. Gli abbracci con Lavezzi, il saluto al pubblico, le battute con la stampa napoletana che nei suoi riguardi non era mai stata troppo tenera. La prima piazza importante di una carriera in periferia, quella «che mi ha completato come allenatore». E che l'ha aiutato a gestire un ambiente complicato come quello romano, anche se «a Napoli il nemico si mostra subito con la sua faccia, qui nella Capitale è tutto più ambiguo, è difficile distinguere tra amici e nemici». Una frase detta molti mesi prima che il clima nei suoi confronti diventasse assai ostile. Quasi un revival dell'esperienza all'ombra del Vesuvio: fischiato nonostante i risultati. Domenica Edy Reja tornerà al San Paolo a quasi due anni di distanza: «Sarà un'emozione grandissima - ha confessato - i tifosi del Napoli mi vogliono molto bene e io voglio bene a loro, sarà una giornata speciale per me». Il tempo delle emozioni, però, durerà poco. Il destino ha voluto che il passato e il presente di Reja si incrocino in una fase cruciale della stagione, con le due squadre vicinissime in classifica e in lotta per obiettivi importanti: «È una sfida Champions e dobbiamo assolutamente uscirne con un risultato positivo. Loro ci arrivano sulle ali dell'entusiasmo, noi invece affronteremo la gara con molte defezioni». La Lazio infatti si presenterà senza la coppia titolare di centrocampo, e da alcuni giorni il tecnico goriziano è alla ricerca dell'uomo a cui affidare la regìa della squadra. Scartata subito l'ipotesi Hernanes, nelle ultime ore sono in ribasso anche le quotazioni di Bresciano. Reja sarebbe orientato ad arretrare Mauri anche se non si escludono altre ipotesi. Pare infatti che il tecnico sia rimasto molto impressionato dal centrocampista della Primavera Onazi. Per non «bruciarlo» un'ennesima alternativa potrebbe addirittura l'avanzamento di Dias sostituito in difesa da Stendardo. Un vero rompicapo con una sola certezza: a sbagliare davanti al pubblico che tanto lo ha amato l'allenatore goriziano non ci tiene proprio.