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Gara inutile Tutti pensano al campionato

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Daqueste parti, i pensieri del popolo romanista non trovano indirizzi diversi da quelli che portano alla zio Thomas e alla sua improbabile maglietta arancione, sarà lui a dover offrire i primi mattoni per ricostruire sulle macerie di una società in sfacelo. Sotto le guglie gotiche della Madunina, tutte le attenzioni riservate al derby di sabato sera: il più importante degli ultimi anni, in termini di scudetto. Napoli e Lazio pronti al brunch domenicale, azzurri che inseguono traguardi impensabili alla vigilia, romani che non mollano l'obiettivo Champions. Un solo sentimento comune affratella l'intero popolo del calcio italiano, vale a dire il «chissenefrega» della trasferta della Nazionale a Kiev, per una sfida svelenita dall'etichetta di amichevole, ma al tempo stesso svuotata di qualsiasi motivo di interesse. Le squadre in attesa di un weekend di campionato ricco di spunti esaltanti per qualsiasi zona della classifica, guardano alla serata ucraina con un minimo di ansia, nella speranza che gli interpreti scelti da Cesare Prandelli tornino a casa sani e salvi, ma soprattutto in buona salute. Saranno soltanto in quattro i reduci da Lubiana: Chiellini, Aquilani, Maggio e Montolivo, sette le novità anche se Rossi, Marchisio e Nocerino hanno partecipato alla festa slovena. Poi nel secondo tempo vedremo anche qualche volto nuovo, a cominciare da Parolo per il quale è già un sogno far parte della comitiva azzurra. Ancora una volta, ci si chiede a quali criteri si ispiri la Federcalcio nel programmare l'attività. La partita con l'Estonia si giocherà a giugno, difficile che si pretenda di prepararla quasi tre mesi prima, anche perché ben pochi dei protagonisti della serata di Kiev potranno recitare su un palcoscenico che mette in palio tre punti. Definirla inutile, questa amichevole, è perfino riduttivo, qualcuno ci spieghi il senso dell'iniziativa, magari una mano amica verso uno degli anfitrioni del prossimo Europeo.

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