È qui l’America
È il giorno. Thomas DiBenedetto, prossimo presidente giallorosso, sbarca a Roma stamattina. Dopo giorni di falsi avvistamenti, ieri si è scoperto il suo programma di viaggio cambiato all'ultimo momento: partenza in serata da Boston sul volo Alitalia-Delta AZ00615, atterraggio a Fiumicino previsto oggi alle 7.45. DiBenedetto avrà poco tempo per riposare. In tarda mattinata in uno studio legale romano inizia il primo di una serie di incontri con Unicredit che porteranno alle firme sul passaggio di proprietà del club. Quando? Impossibile stabilire i tempi prima dell'inizio delle trattative finali. Ci sono diversi dettagli da discutere e sistemare sui contratti, un lavoro lungo e laborioso che porterà via altri giorni. Per questo DiBenedetto non ha ancora prenotato il volo di ritorno negli States. La scadenza della fase di «esclusiva» è fissata per mercoledì ma è possibile che venga chiesta un'ulteriore proroga di qualche giorno. Oltre a DiBenedetto, oggi torneranno a sedersi attorno a un tavolo Paolo Fiorentino e Piergiorgio Peluso di Unicredit, accompagnati dal legale Roberto Cappelli dello studio Grimaldi e associati e da Massimo Tesei dello studio Carbonetti. Lo staff degli americani sarà composto da due avvocati statunitensi dello studio Bingham e da Mauro Baldissoni della Tonucci & Partners. In rappresentanza della famiglia Sensi ci sarà Gianroberto De Giovanni di Lovells. Prevista anche la presenza di Alessandro Daffina di Rothschild. Il prezzo e la struttura dell'operazione sono definiti da tempo. La quota di maggioranza della Roma passerà nelle mani della nuova società controllante, partecipata al 60% dai quattro soci del consorzio (oltre al capofila, Jim Pallotta, Michael Ruane e Richard D'Amore, tutti con quote paritarie) e al 40% da Unicredit. La quota della banca è pero destinata a scendere nel tempo, con la cessione di una parte (fino al 30%) a uno o più soci con l'avallo degli americani. La Roma e le due società controllate (marchio e Trigoria) sono state valutate circa 110 milioni e per gli americani è previsto un primo investimento di 77 milioni di euro. A questa cifra va aggiunta la spesa per l'Opa che verrà lanciata dopo il passaggio di proprietà e avrà una durata di 30 giorni. Negli accordi le parti si impegneranno anche a due ricapitalizzazioni, la prima da almeno 35 milioni di euro e una seconda da 50 milioni. Ma queste ultime cifre saranno oggetto di trattativa a partire da oggi, così come i dettagli sulla governance (numero e scelta dei consiglieri). Il punto nodale da chiarire è il rapporto di forza all'interno della nuova società: gli americani saranno di fatto i proprietari e le scelte sui dirigenti spetteranno a loro, mentre la banca avrà un ruolo di partner finanziario. Aspettando Franco Baldini, Walter Sabatini sarà il primo volto nuovo a diventare operativo sul mercato. Dopo le firme, DiBenedetto intende comunque conoscere di persona la Roma di oggi. Dai giocatori a Montella fino agli attuali dirigenti, tutti sotto esame da qui a fine maggio. Il nuovo presidente ha in agenda anche una serie di incontri istituzionali prima di ripartire per gli States. Difficile che domenica assista a Roma-Juventus in tribuna: perché il suo incarico diventi effettivo dovrà passare un altro mese dalle firme. Il cda di Roma 2000 ratificherà subito il passaggio delle quote ma poi occorrerà aspettare il via libera della Consob e dell'Antitrust e la convocazione dell'assemblea di As Roma prevista per fine aprile-inizio maggio: solo a quel punto il nuovo cda e il presidente entreranno in carica. Parallelamente procede l'arbitrato tra i Sensi e Unicredit: l'udienza fissata per oggi è aggiornata agli inizi di maggio, quando la scissione della Newco Roma da Italpetroli deliberata l'11 febbraio sarà effettiva.