Totti per tutti
«The king of Rome is not dead». Il re di Roma non è morto. Un telecronista inglese ha commentato così in diretta la doppietta di Totti nell'ultimo derby. Davanti al monitor quella mattina (la partita è iniziata alle 9 americane) c'era anche Thomas DiBenedetto. E alla fine pure lui ha voluto complimentarsi con il capitano. «Totti ha dimostrato di poter dare ancora tanto alla Roma»: per ora sono le prime e uniche parole da presidente giallorosso dell'imprenditore di Boston, spese non a caso per il simbolo della squadra. C'è sempre Totti al centro della Roma. Passata, presente e futura. Questa è forse l'unica certezza di un progetto partito sottotraccia e ancora tutto da scoprire. A casa DiBenedetto il numero 10 giallorosso è conosciuto come è normale per ogni appassionato di calcio. «È un numero uno» ha ribadito ieri Thomas junior, sbarcato da qualche giorno in Italia per giocare a baseball nella squadra di Reggio Emilia. «Francesco lo conosco - racconta il figlio del futuro presidente giallorosso a Radio Manà Manà - e lo seguo perché sono un amante del calcio come tutta la mia famiglia: da bambino, prima del baseball, ho provato con il pallone insieme a mio fratello. Totti giocherebbe titolare in qualsiasi squadra e chi ce l'ha se lo deve tenere stretto». Il padre ha gli stessi gusti e tra pochi giorni, dopo la firma dell'accordo con Unicredit per il passaggio di proprietà, potrà finalmente conoscere di persona Totti e i suoi compagni a Trigoria. «Con mio padre - spiega ancora Thomas junior - non parlo molto dell'affare perché so che se ne discute da un po'. Adesso la mia famiglia è impegnata a decidere dove vivere». DiBenedetto prenderà casa nella Capitale e tra gli uomini del consorzio americano sarà quello più coinvolto nella gestione del club. Il 9 aprile sarà sicuramente in tribuna per l'esordio del figlio nel campionato di baseball in casa del Diamante Caselli. Totti ha apprezzato i complimenti ricevuti da Boston dopo il derby e aspetta con grande curiosità il primo incontro con il futuro presidente. Che lo considera un giocatore importante e un testimonial perfetto per esportare il marchio giallorosso in tutto il mondo. E se insieme agli americani arrivasse anche Franco Baldini il capitano ritroverebbe un dirigente con cui ha sempre avuto un buon rapporto: tra gli invitati al matrimonio con Ilary nel 2005 c'era anche lui nonostante non lavorasse più a Trigoria da qualche mese. La nuova proprietà considera fondamentale anche il ruolo di De Rossi nel progetto e per questo tra i primi punti dell'agenda c'è un faccia a faccia con il centrocampista per discutere il suo futuro. Ma i primi passi della nuova Roma passano dal presente. Quindi dalla qualificazione alla Champions. Montella, che contro la Juve riavrà a disposizione Cassetti, si aggrappa ai gol di Totti per sperare. Menez, invece, è un caso sempre più delicato. Ieri è comparsa una scritta eleoquente fuori da Trigoria: «Menez vattene».