A volte tornano
Una battuta, ma quando si scomodano calibri del peso di Totti e Del Piero, la notizia fa rapidamente il giro del mondo e rimbalza come una pallina in un flipper impazzito. E probabilmente non è un caso se la «battuta» di Prandelli sulla possibile convocazione delle due ultime bandiere del nostro calcio, arriva proprio il giorno dopo l'ennesima domenica da fenomeni: 383 gol in due, con il capitano giallorosso che proprio a Firenze ha alzato l'asticella oltre quota 200 diventando il sesto marcatore di sempre in serie A a sole quattro lunghezze da Roberto Baggio. «Se quella con la Slovenia fosse stata una partita decisiva avrei chiamato Totti e Del Piero, questi due campioni rappresentano uno stimolo per i nostri giovani» ha detto Prandelli stimolato dai cronisti nella conferenza di rito a Coverciano che apre la settimana della nazionale impegnata venerdì a Lubiana contro la Slovenia per un match di qualificazione a Euro 2012 e il martedì successivo a Kiev in test contro l'Ucraina. Conta poco, o comunque fa meno effetto, la secchiata d'acqua che il ct azzurro tira sul tizzone appena acceso subito dopo: «Tuttavia stiamo organizzando una squadra per il futuro e né Totti né Del Piero rientrano nei nostri obiettivi. Lo stesso discorso vale per altri ottimi giocatori che si stanno mettendo in mostra nell'attuale campionato, come Di Vaio e Di Natale». Obiettivo giovani quindi, ma soprattutto Prandelli nella costruzione di questo nuovo gruppo azzurro va alla ricerca di quel codice etico più volte ventilato e che ha già fatto le prime vittime illustri: De Rossi e Balotelli. Il secondo tema del giorno è proprio questo. «I comportamenti hanno anche per la nazionale di calcio un'importanza straordinaria - spiega il ct - dobbiamo camminare nella direzione giusta, anche per dare un segnale al Paese. Il codice etico lo abbiamo sottoscritto in periodi non sospetti e non saremmo più credibili se lo applicassimo con discrezionalità. La decisione su Balotelli e De Rossi vale per una sola partita, e quindi non è escluso a priori che i due ragazzi possiamo essere convocati per l'amichevole di martedì in Ucraina». Quindi entra nel dettaglio. «Con Mario ho parlato, mi ha detto di aver bisogno d'aiuto e di essersi reso conto di aver commesso una stupidaggine. Con De Rossi non ho parlato ma ho letto le sue dichiarazioni e ne ho apprezzato i contenuti: è un punto da cui ripartire». Risponde a Buffon secondo il quale a Lubiana peserà l'assenza dell'esperienza di De Rossi. «Osservazione lecita - spiega Prandelli - Daniele e le sue 50 presenze azzurre non si discutono. Ma quel codice l'abbiamo discusso e condiviso: tutti, giocatori compresi». La nuova Italia parte da un binario straordinariamente nuovo.