Del Piero rialza la Juve
DomenicoLatagliata TORINO Tanto per cambiare, la Juventus ringrazia Del Piero. Un fantastico gol del capitano - in slalom per trenta metri prima di piazzare il pallone di sinistro nell'angolo della porta del Brescia – permette ai bianconeri di tornare alla vittoria dopo più di un mese. Meglio dirlo subito: i tre punti sono la sola nota positiva della giornata, per il resto caratterizzata da una feroce contestazione nei confronti di tutti. E se Del Neri alla vigilia si era augurato che i fischi fossero rivolti solo a lui, quasi per fargli un dispetto le due curve hanno preso di mira chiunque: dirigenza, proprietà, calciatori e chi più ne ha più ne metta. Una serie infinita di cori e striscioni, a volte spiritosi e altre meno: «Tu sei la Juve e devi vincere»; «Ranieri, Zaccheroni, Ferrara e Del Neri: oggi come ieri dirigenza incompetente, proprietà assente»; «Non ci credo più»; «Cochi e Renato, Stanlio e Ollio, Marotta e Del Neri. E l'Italia ride ancora». Clima surreale a dir poco, insomma, nonostante la Juve passasse in vantaggio con Krasic, bravo a insaccare di destro al volo dopo assist di Matri. La solita amnesia difensiva prima di metà gara, però, permetteva al Brescia di pareggiare: cross senza pretese dalla sinistra, colpo di testa vincente del piccoletto Eder con Chiellini e Buffon a fare la figura delle belle statuine. A quel punto sarebbe potuto succedere di tutto e in effetti poco o nulla succedeva fino all'ennesima invenzione di quel ragazzo di 36 anni e quattro mesi con il numero dieci sulla schiena: metà campo divorata con un paio di avversari alle costole, un sinistro chirurgico che si infila dove Arcari non può arrivare. Giù il cappello di fronte a lui. Non certo di fronte alla Juve.