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Capitale Africa

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Lamaratona di ieri non è stata solo una grande indimenticabile festa per i romani, per la città e per tutti gli abitanti della regione, ma è stata anche una vera cartolina promozionale delle capacità organizzative e delle bellezze di un evento dominato ancora una volta dagli atleti africani. Il sorprendente 24enne kenyano Dickson Kiptolo Chumba ha infatti firmato la decima vittoria kenyana nella storia della kermesse capitolina, precedendo l'etiope Amda Siraj Gena (2h09'21''), vincitore nell'edizione 2010, che è stato seguito dal connazionale Dawit Shami Abdulahi (2h09'42''). Discorso leggermente diverso in campo femminile. Stavolta è stata la bandiera etiope a sventolare, grazie al terzo successo consecutivo della 27enne Firehiwot Dado Tufa che ha chiuso in 2h24'13'' portando a casa il suo nuovo primato personale. L'atleta ha percorso gli ultimi metri a piedi nudi, imitando il connazionale Abebe Bikila che trionfò scalzo nella maratona olimpica di Roma 1960. Come dodici mesi fa, l'Etiopia ha fatto tripletta: al secondo posto è arrivata a sorpresa Goitetom Haftu Tesema (2h26'21''), che ha perso contatto dalla prima al 33esimo chilometro, mentre il bronzo è andato a Kebebush Haile Lema (2h27'39''). Il vincitore è allenato dall'italiano Claudio Berardelli a Kapsabet, paesino sui monti, ha iniziato a correre solo nel 2008 alternando gli allenamenti al lavoro nei giardini e nei terreni dei vicini di casa. «Stamattina mi sentivo bene - ha detto Kiptolo Chumba che ha staccato gli avversari con un prepotente strappo al 32esimo km - sapevo di poter vincere e in cuor mio ci speravo. Facevo il giardiniere, ma dallo scorso anno ho deciso di fare il maratoneta professionista. Sono contentissimo». Sulla stessa lunghezza d'onda Firehiwot Dado: «Sono enormemente soddisfatta - le sue parole - l'aria di questa città mi ispira molto. Ho deciso di togliermi le scarpe perché lo sognavo ancora dallo scorso anno, quando non era stato possibile». La carica degli 85mila della FunRun di 4 km ha visto l'affermazione di Massimiliano Strappato ed Elisa Cesari, studenti 19enni della provincia di Ancona. Entrambi alla seconda partecipazione, indossano la maglia dell'Esercito Sport&Giovani. La gara per handbike è stata vinta dall'italiano Giovanni Achenza in 1h19'01'', mentre Alex Zanardi, vincitore dello scorso anno e detentore del record del percorso, ha avuto problemi con la catena del suo mezzo e si è dovuto accontentare del quarto posto con 1h22'23''. Tra le donne si è imposta la polacca Monika Pudlis in 1h49'14''. Da sempre il binomio sport e solidarietà caratterizza il progetto del presidente della maratona, Enrico Castrucci. E così dopo aver dato il via alla corsa, il sindaco Gianni Alemanno, ha evocato «un sentimento di solidarietà nei confronti del popolo giapponese e di quello dell'Aquila che non dobbiamo mai dimenticare». Visibilmente commosso anche Hiroyasu Ando, ambasciatore del Giappone in Italia che ha assistito alla competizione manifestando il suo apprezzamento per la sensibilità con cui gli sportivi italiani hanno saputo esprimere un momento di forte vicinanza tra i due popoli.

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