Una giovane Italia in B

Una «cantera» modello Barcellona per rilanciare questa «italietta» del calcio aggrappata alle imprese di un'Inter che di italiano ha poco o niente. C'era bisogno di un intervento drastico e l'idea di Cesare Prandelli, attuale ct della nazionale, è di quelle che faranno discutere e rischiano di cambiare radicalmente l'approccio rispetto alla maglia azzurra nel futuro. In questo marasma che è il calcio italiano dove si gioca inevitabilmente al ribasso, con un campionato all'insegna della mediocrità, degli impianti che gridano vendetta e un criterio di restrizione che toglierebbe la voglia di stadio al più famelico degli ultrà, c'è chi prova a immaginare uno scenario diverso. L'idea è targata Prandelli, ma è stato il vicepresidente federale Albertini ad annunciarla all'Ansa e spiegare come si dovrebbe sviluppare. «Uno dei punti del nostro progetto per il rilancio del calcio italiano è abbassare l'età del campionato Primavera - ha spiegato - e formare una selezione di giovani usciti da lì da far giocare in un torneo prof, Lega Pro o serie B. L'idea è del ct, ne abbiamo parlato a lungo, e anche Sacchi ha aderito con entusiasmo. La nostra è una proposta tecnica, per valorizzare i giovani senza danneggiare alcun club e far crescere il vivaio azzurro. Ora la valuteremo nelle sedi opportune». Il problema, come spiega l'ex ct azzurro Arrigo Sacchi «è che non ci stiamo evolvendo come le altre nazioni, è lo specchio più evidente di un paese che non è fatto per i giovani, in cui si vive sempre in difesa: siamo poco sinergici e fatichiamo a fare squadra. Paradossalmente viviamo il calcio come uno sport individuale». E proprio in questa direzione vanno anche le nuove scelte, come quella di abbassare l'età dei giocatori che possono andare in Primavera, cosa che permetterà così ai club di poter valorizzare i giovani di talento. L'idea della selezione azzurra in un campionato professionistico «minore» è la prima dunque di un lungo progetto e poco importa come si chiamerà: se Team Azzurro o Club Italia, l'importante era dare un segnale di rinnovamento, quello già dato con l'ingaggio in azzurro di Prandelli che sta iniziando a costruire un modello Italia per il futuro... magari più roseo.