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Nella capitale scatta la moda della manita spagnola

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Ieri,nei negozi di dischi di Roma e dintorni, di richieste così ce ne ne sono state parecchie. I negozianti non se ne ricordavano così tante nemmeno nel 1988, anno d'uscita del motivetto racchiuso nel primo album di Lorenzo Cherubini che da domenica è salito precipitosamente in vetta alle hit parade romaniste. Potenza del derby della «cinquina» e della «manita». Mani dappertutto, «cinque» battuti in continuazione, raggi laser, la frase di un telecronista inglese su Totti («The king of Rome is not death») che diventa vangelo, la riscoperta di «Gimme Five» e tanto altro ancora: ecco servito il lunedì della gioia giallorossa. Manone, manite, manine, mani di tutti i generi disegnate sui muri di mezza Roma. Una, accompagnata da un «la manita è servita», anche su quello del quartier generale laziale di Formello. La saga degli sfottò murali iniziata quasi un anno fa con il famoso «Lo tira Floccari» e proseguita con «La spazza Radu» e «La salva Biava» è stata arricchita da domenica sera da «è colpa der laser». Muslera è diventato «Muslaser», la SS Lazio la SS Laser e Francesco Totti Daitarn III, anche se qualche esperto di robot di fede romanista ha suggerito Vultus V, che distrugge con i suoi raggi laser il malcapitato portiere. «Il raggio verde», invece, è diventato di colpo il film più consigliato dai cinefili giallorossi ai dirimpettai biancocelesti. Le radio, romaniste e non, sono state ovviamente prese d'assalto dalla vox populi romanista perchè una telefonata amplifica la goduria. «Dopo la cinquina si va per la tombola», «il cugino ha fatto bingo», «Reja santo subito» e «ma quale Rajo Vallecano siete il Reja Vallerano», quattro delle battute o dei giochi di parole che hanno raccolto il maggior numero di consensi e imitazioni nel tipico day-after radiofonico. Potenza del derby della «cinquina» e della «manita». M.D.S.

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