Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Matteo De Santis L'amaro viene servito dopo il dolce.

default_image

  • a
  • a
  • a

Lecose che mi inorgogliscono di più le sento dire da fuori Roma, qui ero più coccolato in passato. Sta cambiando qualcosa». L'amaro Daniele De Rossi viene servito dopo il dolce del quinto derby di fila. Parole mai sentite prima, parole di un amore, quello indiscutibile tra De Rossi, Roma e la Roma, ferito. «Ultimamente sta cambiando il vento, ma ho i miei compagni, i miei amici e la mia famiglia e io vado avanti. Non voglio fare la vittima, ma certe cose che sono state dette non mi sono piaciute. La ferita, però, si rimargina». Il cocktail è agrodolce: qualche cucchiaio di gioia per il quinto scalpo laziale raccolto in quindici mesi, una dose di rabbia per tutto quello che è accaduto recentemente (gomitata a Srna inclusa) e un ingrediente sconosciuto che si chiama futuro. «Non è facile schierarsi affianco di chi sbaglia - aggiunge De Rossi - e per questo voglio ringraziare tutti i compagni e i dirigenti che mi sono stati vicini. Lo spogliatoio della Roma è una famiglia, è la cosa più preziosa che ho. Per la Nazionale aspetto di vedere cosa succederà. Con Prandelli ho un rapporto schietto e accetterò qualsiasi sua decisione. Se non dovessi essere convocato, la prenderei come un turno di riposo-premio». Per fortuna, però, che c'è stato un derby così e De Rossi può sfoderare una battuta, preannunciata sabato a pranzo con alcuni amici, che sa già di cult: «Neanche il Real Madrid con il Rayo Vallecano (la terza squadra di Madrid finita in Segunda Division, ndc) avrà vinto cinque derby consecutivi». Spunta un sorriso, merito della Roma Real Madrid e della Lazio Rayo Vallecano. «Il trend è quello positivo, la squadra è aggressiva e ha uno spirito che mi piace. Stavolta abbiamo giocato molto meglio della Lazio, Montella ha portato una mentalità più giovane. Questo è un successo che può rilanciarci al 100%. Sono felicissimo, immaginatevi cosa può voler dire per un romano vincere cinque derby di fila nella propria città». Una città in cui, a detta di De Rossi, sta cambiando qualcosa. C'è il rischio, per la gioia di Barcellona, Real, Chelsea, Manchester United e City, che De Rossi possa andare sul mercato? Il ds Pradè non può «rispondere assolutamente. Ci sarà una nuova proprietà e forse cambierà tutto il modo di pensare». Intanto è cambiato l'allenatore e Riise ammette che «con Montella si lavora e si corre di più». Perrotta, invece, espone un teorema: «Che la Roma sia più forte della Lazio è un dato di fatto». Cinque indizi fanno più che una prova.

Dai blog