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Capitan Parisse: «Le sconfitte non ci hanno tolto la voglia di lottare»

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Urlaa braccia alzate verso la folla, punta i pugni al cielo e trascina i suoi uomini al giro d'onore, all'abbraccio di una folla definitivamente sedotta dai gladiatori azzurri. Sergio sa di essere entrato nella storia, capitano della prima squadra a battere la Francia nel Torneo più prestigioso del mondo: «Non capita spesso di venire qui col sorriso in faccia e la gioia nel cuore - attacca - e oggi vogliamo godere fino in fondo di questo successo che ci porta nella storia. Il merito è di un gruppo fantastico che non ha mai smesso di lottare, nemmeno quando le sconfitte ci bruciavano tutte le energie, nemmeno quando tutti intorno ci dicevano con lo sguardo che non ce l'avremmo fatta. Il merito - prosegue il capitano come un fiume in piena - è anche di un allenatore come Mallett che spesso è stato criticato per le sue scelte ma che ha avuto la forza di continuare a credere in noi e a trasmettere la sua fiducia lavorando con competenza e professionalità». «Quando nel secondo tempo abbiamo visto i francesi guardare a terra e chiedersi tra loro cosa stava succedendo, quando ho visto i miei compagni rialzarsi dopo un placcaggio prima degli avversari, ho capito che la vittoria era a un passo», ha concluso il capitano. Mallett quasi non crede ai suoi occhi: «È il momento più bello da quando sono ct. Per la prima volta abbiamo vinto contro una squadra di alto livello. Ora andiamo in Scozia restando umili ma vincere anche all'estero sarebbe importante». «Questo è un bel regalo per i 150 anni dell'Italia», aggiunge Martin Castrogiovanni, «è una giornata storica, siamo stati uniti a parte tutte le critiche. È sempre bello vincere così». «Abbiamo dimostrato - ha concliso Andrea Masi, uno degli eroi della partita - che avere un grande cuore a volte supplisce alle doti tecniche». Ale. Fus.

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