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Ultimo treno per la Champions.

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Storicoquel 5-1 con un poker firmato proprio dall'allora aeroplanino giallorosso adesso alla guida della squadra. Sono passati nove anni e con i ricordi non si va molto lontano: serve vincere per restare agganciati alla Champions e sperare in un futuro su questa panchina. «In questa partita - dice Montella - ci saranno tanti risvolti. Sarà un derby importante per la classifica per entrambe le squadre. Certo, la Lazio ha più punti e parte favorita. Ma noi non abbiamo paura, giocheremo per vincere. E non ci faremo influenzare dalla loro formazione. Anche la Lazio ha delle lacune, sappiamo quello che dobbiamo fare. Più che i valori in campo conta molto l'aspetto psicologico. Abbiamo la possibilità di riconquistare i nostri tifosi e da loro mi aspetto un aiuto particolare». Fondamentale in questo momento particolare nel quale la Roma si gioca tutto dopo la batosta di Donetsk che peserà come un macigno sulla testa e sulle gambe dei giallorossi: Montella, che ha il polso della situazione, crede nei suoi. «Mentalmente stiamo bene - spiega - i ragazzi hanno capito gli errori, li vedo tranquilli. Abbiamo parlato molto, per noi è stata una settimana difficile. Gli ho chiesto di restare sereni per dare il massimo in campo e non disperdere energie». Come quelle emotive buttate via dopo l'errore dal dischetto di Borriello in Ucraina che ha aperto un altro fronte al nuovo tecnico giallorosso. Sull'argomento penalty va giù duro: «Da adesso si farà diversamente, per evitare polemiche. Il prossimo rigorista lo dico prima della partita e, se mi dirà che non se la sente, poi sceglierò io chi deve tirare. Un po' come si fa con i bambini». Un ruolo delicato tra i «nuovi» bambini di Montella lo avranno i due unici romani in campo: Totti e De Rossi che in genere soffrono particolarmente la stracittadina. «Non credo nell'handicap di sentire troppo questa partita, hanno fatto anche ottimi derby. Francesco poi sta benissimo fisicamente, è in salute. Ci conto molto e mi auguro si sblocchi nel derby perché sono tanti anni che non segna (da ottobre 2005, ndr) l'auspicio dell'allenatore romanista. Con Daniele ho parlato dopo i fatti di Donetsk e mi auguro sia sereno, sono fiducioso sul suo stato psicologico. Speriamo che lo spirito di rivalsa si dimostri un vantaggio per tutti noi». La vogli insomma c'è e le parole dette ai tifosi da Totti, ieri in visita al Motodays, sono poche ma chiare. «Sto bene, non so se giocherò ma daremo di certo il massimo!».

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