Lite su Sculli
Ancora lui, ancora un caso prima di un derby. Era già successo prima della sfida di Coppa Italia del 19 gennaio e Giuseppe Sculli fresco di trasferimento alla Lazio non giocò per colpa di una interpretazione regolamentare che poteva portare al ricorso della Roma. Stavolta c'è la stracittadina numero 136 di campionato e l'ex genono è al centro di un nuovo intrigo dopo l'attacco allergico che lo ha costretto ad abbandonare il campo all'inizio del secondo tempo della partita contro il Palermo. Ieri l'attaccante calabrese si è sottoposto ad «accertamenti ematochimici specialistici» presso la Clinica Paideia per comprendere la causa che avrebbe scatenato la crisi allergica del giocatore. È stato visitato da due luminari del settore ma solo tra un paio di giorni si conosceranno i risultati delle prove allergiche. Tra le prime ipotesi ventilate dall'ambiente biancoceleste, c'era anche una possibile connessione con l'utilizzo da parte del Coni di una vernice per colorare il manto erboso dello stadio Olimpico, poi si è parlato anche di una puntura di insetto. Proprio per fare chiarezza sull'accaduto, e a garanzia della tutela della salute di Sculli, il Coni aveva chiesto, con una lettera formale alla Lazio, di poter presenziare agli esami del giocatore. La società biancoceleste d'accordo col calciatore, però, ha ritenuto non necessaria la presenza di un rappresentante del maggiore ente sportivo. Di certo il Coni non ha preso bene l'incauta uscita della panchina laziale di accollare al terreno di gioco il problema di Sculli. Bisogna ribadire che i medici biancocelesti hanno seguito perfettamente il protocollo medico per questi casi. Il giocatore aveva preso il voltaren (un antidolorifico) già nel pomeriggio poi un antistaminico per bocca nell'intervallo della gara, infine un'iniezione dopo la crisi che lo aveva costretto al cambio. Accompagnato al Policlinico Gemelli per i controlli era stato rimandato a casa senza problemi. Ieri le ulteriori analisi che non dovrebbero impedirgli di scendere in campo contro la Roma a meno di clamorosi colpi di scena. Il vero problema è ora ricostruire i rapporti un po' tesi tra Lazio e Coni anche se la cosa più importante di questa strana vicenda resta la salute di Sculli. Per tutti.